Trieste – “In un contesto di sfiducia negli investimenti da parte delle imprese, è necessario garantire una particolare e maggiore attenzione per quelle che operano in aree interne, come quella montana, svantaggiate dal peso burocratico e dal contesto demografico che finisce per pesare sull’accesso al credito”
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Massimo Mentil (Pd) intervenuto oggi a margine delle audizioni in II Commissione delle categorie economiche del commercio, industria e artigianato.
“La richiesta delle associazioni di categoria di normare le cooperative di comunità, nate proprio per rispondere alle esigenze delle aree interne e non solo, richiama proprio le difficoltà vissute dalle imprese montane. In questi territori – aggiunge l’esponente dem – le attività produttive, quelle del commercio, dell’artigianato e dei servizi devono fare i conti, più che in altri territori, con un forte declino demografico e con minori flussi economici. La mancanza di una normativa per le cooperative di comunità è uno degli elementi principali che finora ha impedito, nelle aree interne, di gestire fondi e far crescere le cooperative come soggetti in grado di dare risposte in termini di servizi e commercio”.
Sempre secondo Mentil, “le risposte da dare riguardano la necessità di semplificare gli iter burocratici e velocizzare le risposte riguardanti la concessione di credito, ora troppo lente rispetto alle esigenze del mercato. Un elemento cruciale è quello dei requisiti per l’accesso al credito: non è pensabile che le imprese montane abbiano lo stesso rating di riferimento di altre che operano in territori dove esistono situazioni demografiche e flussi di denaro e quindi ricchezza diversi”.
“È necessario dunque intervenire, attraverso i rapporti con Confidi, banche e imprese – conclude il consigliere – sulla riduzione della burocrazia, sui costi delle pratiche e sull’aumento dei tassi di interesse che impattano in maniera più pesante in montagna, dove non ci sono flussi di cassa costanti e tutto questo rende di fatto più debole il sistema”.



