Il Ministero dell’Interno è pronto a impugnare il provvedimento del Tribunale di Catania che ha negato la convalida del trattenimento di 3 migranti irregolari: la fondatezza dei richiami giuridici contenuti nel provvedimento sarà quindi sottoposta al vaglio di altro giudice.
L’annuncio del ricorso da parte del ministero dell’ Interno arriva dopo che il tribunale di Catania ha accolto il ricorso dei 3 migranti tunisini, sbarcati a metà settembre a Lampedusa e poi portati nel nuovo centro di Pozzallo, giudicando il recente decreto del governo “illegittimo in più parti”.
Per un quarto cittadino il provvedimento non è stato esaminato perchè il richiedente asilo avrebbe rinunciato alla domanda.
In particolare, sottolineano fonti legali, “i giudici contestano la nuova procedura di trattenimento e la cauzione da pagare per non andare nel centro”.
A disporre il trattenimento dei 3 migranti era stato il questore di Ragusa, ma ieri la giudice Iolanda Apostolico non ha convalidato il fermo e con un’articolata motivazione – che di fatto ritiene illegittimo sia il trattenimento sia la richiesta di cauzione in cambio della libertà – ha disposto l’immediata liberazione dei migranti.
Per il magistrato il decreto del governo “determinando in 4938,00 euro l’importo per la prestazione della garanzia finanziaria per l’anno 2023, da versare in un’unica soluzione mediante fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa, e precludendo la possibilità che esso sia versato da terzi, non è compatibile con gli articoli 8 e 9 della direttiva 2013/33, come interpretati dalla Corte di Giustizia“.
“Deve infatti escludersi – spiega la giudice – che la mera provenienza del richiedente asilo da Paese di origine sicuro possa automaticamente privare il suddetto richiedente del diritto a fare ingresso nel territorio italiano per richiedere protezione internazionale”.



