Nel mio lavoro abbiamo le chat, che ci consentono in modo veloce di chiedere ed avere aiuto da colleghi che lavorano in strutture anche distanti. Qua a Trieste si usa parlare in dialetto, e qualche volta anche in chat capita il discorso in dialetto. E in chat tante volte non c’è punteggiatura. L’altro giorno un amico al quale indicavo come operare, mi risponde “NO GO FATO GIUSTO”. Ma, mancando la punteggiatura, non capivo se intendeva “NO GO FATTO GIUSTO” o piuttosto “NO (punto) GO FATTO GIUSTO”, e le due frasi hanno significato completamente diverso una dall’altra. Se avessi sentito pronunciare la frase, avrei capito subito di quale delle due si trattava. Chiedo scusa per la citazione dialettale, ma in italiano non veniva lo stesso effetto, poiché in uno dei casi il NO diventava NON.
La Treccani alla voce “generativismo” ci parla di frasi di questo tipo, che possono venir interpretate anche in più maniere diverse.
Nei testi di psicologia è spesso citata la frase “LA VECCHIA PORTA LA SBARRA”, che può esser interpretata in due maniere diverse, a seconda del tono della lettura: LA VECCHIA (pausa) PORTA LA SBARRA significa che una signora anziana sta recando una trave; LA VECCHIA PORTA (pausa) LA SBARRA significa che sto parlando ad esempio di un’uscita e una porta antica sta ostruendo il passaggio.
Questo esempio, citato da tanti testi di psicologia, comunque a me non piace, poiché nella seconda accezione manca un pezzo di frase, e non si sa che cosa la porta sbarri; però, non riuscendo io a trovare altri esempi simili, me lo tengo buono.
L’enigmistica sfrutta le frasi che, come quelle appena viste, si prestano ad una doppia interpretazione. Tali frasi compaiono sulle riviste scritte, e quindi compare l’ambiguità; appena le pronunciamo però, a seconda del tono della lettura, eccole svelate e interpretate correttamente. Per presentare un esempio prendo ispirazione dal numero civico che ho fotografato: Via Mazzini, 6. Questo indirizzo si può leggere anche così: VIA MAZZINI, ALL’ALTEZZA DEL NUMERO SEI. La medesima frase, con interpretazione diversa, può sembrare un incoraggiamento alla cantante Mina (che di cognome fa Mazzini), come se non si sentisse adeguata allo spettacolo, e le dicessimo che invece la stimiamo all’altezza dell’esibizione: VIA, MAZZINI: ALL’ALTEZZA DEL NUMERO (pausa) SEI! Ci sono tante altre combinazioni simili, ma voglio lasciar anche ai gentili lettori la soddisfazione di trovarle da soli…
Giorgio Dendi


