Luciano Violante inaugura l’Agosto degasperiano

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Nascita, vita e morte sono tutte egualmente essenziali nel percorso umano, ma nella nostra cultura non sono sullo stesso piano. Della nascita e della vita si parla correntemente. La parola morte è invece indicibile.

Temiamo che pronunciarla significhi renderla presente tra noi. Le parole in effetti non sono gusci vuoti; evocano sentimenti, producono reazioni, possono infiammare o spegnere gli animi”.
Le parole di Luciano Violante, scritte nel suo ultimo saggio «Ma io ti ho sempre salvato». La maschera della morte e il nomos della vita, edito da Bollati Boringhieri, riflettono uno dei grandi rimossi del nostro tempo, la morte. Occultata dalla medicalizzazione e dalla tecnica o disumanizzata nella contabilità quotidiana dei lutti prodotti da guerre, incidenti e violenze, la dimensione della morte ha smesso di essere uno strumento capace di aprirci gli occhi sulla vita, e di aiutarci a restituire un senso, un valore e addirittura una sacralità alle azioni che facciamo quotidianamente, anche le più banali.

Tanto che, attraversando la vita a occhi chiusi, ci accorgiamo solo quando finisce di quanto fosse preziosa. Ed è anche da questa esperienza intima e personale che nasce la riflessione di Luciano Violante, magistrato, politico, da anni al centro della vita pubblica del paese, che sabato 27 luglio, alle 20.30, nella Palestra comunale di Civezzano, terrà l’incontro La maschera della morte e la legge della vita. Un percorso tra diritto e filosofia, che si arricchisce però di riflessi autobiografici che ci portano dal campo di concentramento in cui Violante venne alla luce nel cuore della Seconda guerra mondiale fino all’ultimo travolgente anno vissuto con la perdita della moglie, ricordata nella postfazione del saggio.

Con questo appuntamento l’Agosto degasperiano ci invita a tornare ai fondamentali. Nei momenti di crisi è necessario farlo: porsi le domande fondamentali che il mondo veloce in cui siamo immersi ci permette di evitare.

Cosa conta veramente nella nostra esistenza? Cosa ci tiene uniti come comunità? Come possiamo rimanere umani? Solo nel ricordare l’importanza di queste domande possiamo ridare un senso al nostro agire e un motivo per “amare il nostro tempo”.
L’incontro con Luciano Violante apre l’edizione 2024 dell’Agosto degasperiano, che si intitola “Amare il nostro tempo” e che vedrà nei prossimi appuntamenti ospiti come Daria Bignardi, Donatella Di Pietrantonio, Antonella Viola, Leonardo Becchetti, Agnese Pini, Ivan Maffeis, Miguel Benasayag per ragionare, ognuno dalla propria prospettiva, sui motivi per sperare ancora, nonostante tutto, nel presente.