Sandra Annette Bullock, conosciuta da tutti come Sandra Bullock, oggi 26 luglio spegne 60 candeline.
Nata in Virginia, ad Arlington il 26 luglio 1964, da due anni anni ha deciso di dare per un tempo “non precisato” l’addio al cinema: “Voglio dedicarmi 24 ore su 24 ai miei figli”, dice in un’intervista a “Entertainment Tonight”.
Bullock fino all’età di dodici anni vive a Furth, in Germania, prendendo parte come cantante a un coro del Norimberga Staatstheater. Dopo aver studiato canto e ballo, viene chiamata per piccoli ruoli in produzioni nel teatro di Norimberga, prima di spostarsi negli Stati Uniti e tornare ad Arlington.
Dopo il diploma ottenuto nel 1982 si dedica anima e corpo alla carriera di attrice. Poco dopo decide di trasferirsi a New York, dove segue un corso di recitazione.
Nel 1987 Bullock ottiene il suo primo ruolo nel film “Hangmen”. Dopo aver recitato in “No time flat”, viene chiamata dal regista Alan J- Levi, rimasto colpito dalla sua performance nel film per la tv “Bionic showdown: the six million dollar man and the bionic woman”. È la prima parte di un certo spessore, cui seguono produzioni indipendenti quali “Delitto al Central Park” e “Who shot Patakango?”.
La grande occasione, però, arriva con la sitcom “Working girl – Una donna in carriera”. A cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta Sandra si fa notare sempre di più, fino a quando nel 1992 arriva a recitare in “Pozione d’amore”.
L’anno successivo, invece, è la volta di “The vanishing – Scomparsa”, thriller a tinte horror. A questo punto della carriera alterna con uguale disinvoltura commedie e film drammatici: passa dal divertente “Party di capodanno” al drammatico “Quella cosa chiamata amore” diretta da Peter Bogdanovich.



