Il regista Giuseppe Sciarra vive da 20 anni a Roma e da sempre ha inseguito nella capitale il sogno di fare cinema. Dopo aver realizzato svariati documentari in coppia con il filmmaker romano Andrea Natale, (Fuori le Mura, S.O.S SOLD out?) e alcuni cortometraggi di successo, (Ikos, Venere è un ragazzo, Santità), Sciarra si è ritrovato ad insegare cinema grazie a un’amica nelle spiagge di Pescara a degli studenti speciali, adolescenti immigrati arrivati in molti casi in Italia coi barconi.
Una bella sfida che ha portato il giovane regista a vivere un campus estivo sui generis. Infatti oltre a ritrovarsi con ragazzi giovanissimi provenienti dal Gambia o la Costa D’avorio, ha avuto modo di confrontarsi anche con bambini autistici all’interno di un’ambiziosa iniziativa: Progetto CO. PE – Cooperare per la povertà educativa, finanziato dall’Unione Europea, (NextGenerationEU), nell’ambito del PNRR a sostegno del terzo settore che vede in prima linea come partenariato: Diversiuguali Onlus, Focus srl Impresa Sociale, il comune di Pescara, IPSSAR De Cecco, Ass. Ananke Onlus, Centro di Servizi per il volontariato in Abruzzo, la fondazione caritas francescana. Un progetto socio – educativo strutturato per combattere la povertà educativa nel mezzogiorno, (Abruzzo, Bssilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
“Un’esperienza indimenticabile, tra le più belle che abbia fatto”, dice felice e soddisfatto Sciarra. ” I ragazzi mi hanno dato tanto con la loro gentilezza, umanità e libertà, insegnandomi ad essere più coraggioso e a prendermi meno sul serio. Sono giovani già uomini che hanno un’intelligenza emotiva straordinaria e che non hanno avuto alcuna difficoltà a capire come si fa una buona inquadratura, come si realizza uno storyboard o che cosa bisogna trasmettere a uno spettatore con un film. Mi sono legato a tutti loro. Per me sono dei figli dell’anima come avrebbe detto Michela Murgia. Un pezzo del mio cuore.”
“Anche coi ragazzini autistici con cui non mi ero mai confrontato mi si è aperto un mondo. Devo dire che sono stato molto fortunato, le mie colleghe sono bravissime e mi hanno aiutato ad approcciarmi all’estrema sensibilità di questi adolescenti prendendomi per mano e dandomi consigli utili, non avendo mai avuto alcuna esperienza di questo tipo”, afferma Giuseppe Sciarra.
Il regista e scrittore ha realizzato una serie di fotografie di questo percorso fatto coi ragazzi, un reportage di cui vorrebbe realizzare anche una mostra che cattura le attività, i momenti di spensieratezza o di attesa che hanno caratterizzato le giornate in spiaggia a Playa Paleo, tra giochi in acqua, disegni, sport, pause caffè e tutto ciò che ha trasformato per lui e le sue compagne di avventura questo lavoro in un viaggio interiore unico e indimenticabile.



