ALBANIA: SCONFITTA L’INFLAZIONE IMPORTATA, ORA RIDURRE LE TRANSAZIONI MINUTE IN EURO

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La Banca d’Albania ha divulgato oggi il proprio report trimestrale sulla politica monetaria e sui condizionamenti della stessa nei confronti dell’economia domestica e reale

L’istituto centrale di emissione della valuta Lek ha stimato che l’attività economica, l’occupazione e i salari sono aumentati, generando maggiori entrate per le imprese e per le famiglie albanesi in termini di potere d’acquisto sulle importazioni di fattori produttivi e di prodotti intermedi e finali al consumo.

Nel rapporto trimestrale sulla politica monetaria pubblicato oggi, i dirigenti della banca centrale del Paese delle Aquile affermano che l’espansione dell’economia reale nella prima metà dell’anno è stata trainata dall’aumento delle spese per consumi e per investimenti rispettivamente delle famiglie e delle imprese, beneficiando soprattutto gli ambiti dei servizi, soprattutto turistici, e delle costruzioni e infrastrutture.

Parallelamente a questi sviluppi, l’inflazione è scesa rapidamente con particolare riferimento alla componente importata, segnando una piena ripresa dal colpo inferto dall’aumento dei prezzi energetici e agricoli sui mercati internazionali; il calo del carovita è stato generalizzato, ma è stato più marcato sui prezzi dei prodotti alimentari che in questa fase restano in prevalenza di importazione dall’area della UE.

Secondo la banca centrale, il ritorno alla stabilità dei prezzi domestici nel Paese, dopo due anni di livelli inflattivi sostenuti, ha concorso ad alleggerire il costo della vita delle famiglie, creando nello stesso tempo un ambiente più trasparente per gli investimenti aziendali a medio e lungo termine.

L’andamento positivo dello sviluppo nazionale si rispecchia nella prudente politica monetaria seguita dall’istituto centrale di emissione, tanto che nella riunione di luglio il Consiglio di vigilanza ha deciso di attenuare l’orientamento della politica monetaria con l’obiettivo di adattare al meglio il livello della liquidità e dei costi dei prestiti, rendendoli più coerenti con l’andamento dell’inflazione e dell’attività economica, oltre che con gli sviluppi dei mercati finanziari internazionali.

I bassi oneri di finanziamento nell’economia albanese hanno sostenuto una crescita rapida e diffusa dei mutui, che rappresentano oramai un’importante e affidabile fonte di approvvigionamento monetario per i beneficiari, beneficiando la crescita futura.

“Nonostante gli scenari globali sfidanti, prevediamo un ulteriore e stabile aumento dell’attività economica nei prossimi anni, nonché una normalizzazione dell’inflazione attorno al nostro obiettivo del 3 per cento entro il 2025, affiancando iniziative volte a incentivare l’utilizzo della moneta locale Lek nelle transazioni minute quotidiane e a ridurre il contestuale fenomeno della circolazione dell’euro nei pagamenti diffusi, così da ridurre il più possibile le fluttuazioni del tasso di cambio”.