“Il rapporto della Corte dei Conti europea sullo stato di avanzamento del Pnrr è un atto di sfiducia nei confronti del candidato Commissario europeo Raffaele Fitto che ne gestiva il dossier quando era Ministro. L’Italia ha ricevuto il 46% dei fondi ottenuti da Giuseppe Conte nel 2020 nella trattativa europea sul Next Generation EU, ma solo il 34% degli obiettivi europei sono stati raggiunti. Di fatto siamo al palo, peggio di noi fa solo la Polonia”.
Lo dice in una nota così in una nota Gaetano Pedullà, vicecapodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo. “Questi ritardi, uniti ai colpevoli tagli dei fondi stanziati per il Sud Italia, rappresentano una spada di Damocle per il futuro del nostro Paese ma anche dell’Unione europea stessa che tanto credito aveva dato al nostro Paese approvando il Next Generation Eu e le richieste dell’allora governo Conte.
Se falliamo, così come sembra prefigurare la Corte dei Conti europea, con quale autorevolezza ci sederemo ai tavoli europei per chiedere un Recovery Fund strutturale o nuove forme di debito comune per sostenere gli investimenti? Il governo Meloni è un’assicurazione sulla vita per i falchi dell’austerity e per chi da sempre ha pregiudizi nei confronti dei Paesi mediterranei”, conclude Pedullà.



