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Il conticidio: “La legge”

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Il dibattito continua. Caratterizzato da un crescendo di crisi di nervi e di insulti al sottoscritto. Sono abituato. Mi ci abituai, non senza fatica, quando, dopo essermi accorto degli equivoci atteggiamenti di giggino ‘a cartelletta, ebbi l’ardire di scriverlo.

Fui sommerso da minacce e insulti di ogni tipo. Alcuni particolarmente odiosi che non lasciarono fuori neppure la disabilità di mio figlio. Scoprii, in quel frangente, la varia umanità che componeva la comunità dei votanti del Movimento 5 Stelle.

La storia, a quanto pare, è destinata a ripetersi. Crisi di nervi, dicevo, basate sui possibili, neppure probabili, esiti di un’assemblea generale degli iscritti, della base chiamata a dare indicazioni, a innovare dov’è possibile, con l’obiettivo del miglioramento del nostro gruppo politico. Pura democrazia insomma. Premetto, e rispondo a quanti mi scrivono parlando tutti e sempre delle stesse cose, che la mia iscrizione risale al 2020, data del mio ritorno in Italia. E fu dovuto solo ed esclusivamente all’opera di Giuseppe Conte nel suo secondo governo.

Non mi sarei mai iscritto nelle fasi precedenti. Non mi interessava e non ho mai avuto simpatia per la teologia del vaffa, che tanti proseliti fece. La politica che bada solo a distruggere non mi è mai interessata. E, lo confesso, grillo non ha mai suscitato in me alcun entusiasmo. Mi hanno entusiasmato, invece, i tentativi di redistribuzione della ricchezza operati da Conte. Molti dei quali fatti “sua sponte”. E fatti con un governo insieme a un partito che aveva sempre fatto cose opposte. Finalmente, mi dissi.

E non mi sorpresi, quando cominciò a essere considerato il nemico pubblico numero uno dalla razza padrona italica, dai massoni e dall’establishment. Non poteva che essere così. Toglieva risorse agli appetiti bulimici di quella gente. Mi sorpresi poco quando la guerra cominciò a fargliela di maio. Figuriamoci, avevo capito perfettamente il tipo. Opposi un netto rifiuto a chi me lo voleva presentare in un’occasione. Mi fecero riflettere, invece, il velato, ma neanche tanto, ostracismo e l’avversione che cominciò a dimostrare grillo.

I padri del conticidio sono tanti. Alcuni, forse, insospettabili, altri evidenti. Tutti appartenenti alla stessa squadra. Non bisogna sorprendersi, quindi, di leggere articoli su giornali del mainstreem, tipo il Corriere della Sera, in particolare uno a firma Emanuele Buzzi, che fanno apertamente il tifo per quelli che loro chiamano “movimentisti”. In soldoni i dichiarati anti-Conte. Un giornale che sulla guerra al Movimento ha basato la sua linea editoriale, oggi è apertamente schierato con i nemici di Conte e guarda con simpatia ai teorici della metafisica del vaffa. Tutto si spiega, infine.

E l’articolo non manca di dare ulteriori indicazioni e spunti di riflessione, citando le teorie legali dell’avv. Borrè, l’estensore dei ricorsi contro l’elezione a capo politico di Conte. Adesso manca solo che lo stesso avvocato firmi le ventilate e previste carte bollate contro le decisioni dell’assemblea Costituente e il cerchio si sarà chiuso.

Ovvero, la neve si sarà squagliata lasciando scoperto quello che c’è sotto.

(Giancarlo Selmi)