La strategia annunciata dal Primo Ministro dell’Albania: “A fronte di aliquote fiscali e contributive che restano le più basse della regione balcanica, saranno perseguiti quei datori di lavoro che non dichiarano in tutto o in parte i salari dei loro dipendenti, perché ciò corrisponde a un furto grave come quello dell’energia elettrica, compiuto a danno della popolazione anziana che riceve assegni bassi”
Il Primo ministro Edi Rama, allo stesso tempo presidente del Partito Socialista, ha dichiarato oggi che “nel 2013 l’Albania era un Paese con un prodotto interno lordo di 12,7 miliardi di dollari, mentre oggi è raddoppiato , raggiungendo i 25,4 miliardi”.
Cifre che sono state ribadite nel corso di un incontro aperto con i candidati della piattaforma “Il deputato che vogliamo” per le elezioni politiche parlamentari della prossima primavera.
“Quando sono arrivato alla guida del Partito, abbiamo avviato un processo di rigenerazione in un momento diverso, in condizioni diverse, con altri strumenti tipici dell’opposizione. A quel tempo non esistevano i social network e infatti abbiamo avviato un ricambio che occupava il posto principale lungo tutto il livello decisionale del movimento socialista. Adesso – ha proseguito l’onorevole Rama – noi dobbiamo trovare la forza di realizzare una rigenerazione e un rinnovamento generazionale analogo mentre siamo e mentre resteremo forza di governo”.
“Oggi l’Albania è un Paese diverso se partiamo dal punto in cui abbiamo iniziato questo periodo alla guida della Nazione. Non parlo soltanto del PIL complessivo e di quello per abitante, mi riferisco anche alla situazione che era presente in ciascun settore economico e in ciascuna direzione amministrativa. Nel 2013 abbiamo trovato davanti a noi un luogo dove i cantieri pubblici erano delle ferite a cielo aperto, buchi fisici e finanziari dove nessun investitore voleva avventurarsi”.
Per questo motivo, ha concluso il Primo ministro, “creiamo le condizioni perché di questa crescita beneficino i pensionati, anzitutto con l’aumento del bonus di fine anno e con ulteriori provvedimenti, come la riforma generale del sistema previdenziale, che aumenti la base imponibile e sia intransigente contro quei datori di lavoro che, dichiarando salari più bassi, danneggiano i propri dipendenti, causano il depauperamento demografico e sottraggono risorse ai nostri anziani e pensionati”.



