A TIRANA IL FORUM DELLE DONNE AFGHANE, HASANI: “L’ALBANIA ALZERÀ LA VOCE ASSIEME A VOI”

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Si svolge a Tirana, a partire da oggi e fino a questo venerdì, l’Afghan Women’s Summit, il più grande incontro di attivisti per i diritti umani provenienti dall’Afghanistan, che sia stato mai organizzato nel corso degli ultimi tre anni

Il vertice viene celebrato sotto gli auspici del Governo albanese attraverso il Ministero per l’Europa e gli Affari Esteri, con l’organizzazione delle “Donne per l’Afghanistan (WFA)” in collaborazione con i Governi di Spagna e Svizzera.

“Il vertice è un evento storico perché è la prima volta che si riunisce un numero così elevato di attiviste afghane, e siamo onorati di poterlo accogliere in Tirana in tale formato inedito, in ragione del riconosciuto impegno dell’Albania nel campo della Diplomazia umanitaria – ha dichiarato il Ministro degli esteri del Governo Rama, on. Igli Hasani – Da quando il regime talebano è salito al potere, tre anni fa, stiamo assistendo allo smantellamento dell’uguaglianza di genere e dei progressi civili e sociali che l’avevano accompagnata”. Con la conseguenza che “negli ultimi due anni i talebani hanno annunciato 70 decreti e istruzioni che trasformano le donne in oggetto di discriminazione sistematica e sistemica”.

“Sotto il regime talebano, l’Afghanistan è diventato l’unico Paese al mondo in cui alle ragazze viene negato il diritto di frequentare l’istruzione secondaria e superiore, e ciò pone a rischio l’autonomia e l’esistenza della comunità femminile nella società afghana”, ha aggiunto Hasani.

Circa 100 donne afghane, comprese le reti e i network attivi in diversi Paesi, stanno partecipando al vertice di tre giorni come piattaforma per costruire unità e inviare un messaggio coeso e amplificante.

“L’Albania rientra negli sforzi internazionali per la pace e la stabilità in Afghanistan – ha concluso Hasani – per noi è prioritario garantire i diritti del mondo femminile. Nel Consiglio di Sicurezza abbiamo perciò lavorato con impegno sull’avanzamento dell’agenda su Donne, Pace e Sicurezza, poiché la responsabilità di alzare la voce è di tutti noi, non solo del genere vittima delle discriminazioni”.