I dati Inps: “In pensione in media a 64,2 anni, rischio squilibri per il sistema previdenziale”

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10/05/2011 Roma, Forum della Pubblica Amministrazione 2011. Nella foto lo stand dell' INPS

Pensioni troppo generose, aumento del lavoro stabile, ma calo il potere d’acquisto, donne penalizzate dopo l’arrivo dei figli. Questi alcuni punti nel Rapporto annuale dell’Inps presentato oggi a Roma, al Palazzo della Civiltà del Lavoro, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il presidente della Camera, Fontana.

Pensioni troppo generose: l’età media è di 64,2

L’età media di accesso alla pensione in Italia, grazie alla possibilità di uscire in anticipo rispetto all’età di vecchiaia, è di 64,2 anni e questo, insieme alla generosità dei trattamenti rispetto all’ultima retribuzione, rischia di creare squilibri per il sistema previdenziale. E’ quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Inps, che spiega: “Le previsioni Eurostat per l’Ue relative agli andamenti demografici- si legge – fanno presagire un peggioramento del rapporto tra pensionati e contribuenti, con rischi crescenti di squilibri peri sistemi previdenziali, soprattutto per quei paesi, come l’Italia, dove la spesa previdenziale è relativamente elevata”.

La pensione media uomini superiore 35% a quella donne

Al 31 dicembre 2023 i pensionati erano circa 16,2 milioni, di cui 7,8 milioni di maschi e 8,4 milioni di femmine per un importo lordo complessivo delle pensioni erogate di 347 miliardi di euro. Emerge, inoltre, che il reddito medio da pensione per gli uomini è superiore del 35% di quello delle donne. “Sebbene rappresentino la quota maggioritaria sul totale dei pensionati (il 52%), si legge, le femmine percepivano il 44% dei redditi pensionistici, ovvero 153 miliardi di euro contro i 194 miliardi dei maschi. L’importo medio mensile dei redditi pensionistici percepiti dagli uomini era superiore a quello delle donne di circa il 35%. Per gli uomini il reddito da pensione è in media di 2.056,91 euro mentre per le donne è di1.524,35 euro.