La titolare del dicastero dello sviluppo rurale del Governo Rama ha puntualizzato, con l’alto dirigente di Settore dell’Unione Europea, i traguardi che sono stati raggiunti finora grazie al ruolo svolto dai fondi strutturali dedicati e dall’ottimale investimento degli stessi nel tessuto connettivo dell’economia primaria: 540 i piani di investimento complessivamente andati a buon fine
Il Ministro dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale della Repubblica d’Albania, onorevole Anila Denaj, ha svolto ieri un ottimo colloquio con il dottor Wolfgang Burtscher, Direttore generale della DG-Agri presso la Commissione Europea, con il quale ha discusso gli ultimi aggiornamenti del programma IPARD, lo speciale capitolo che riguarda gli strumenti finanziari di pre adesione a disposizione del rilancio del settore primario, il cui peso specifico sul prodotto interno lordo nazionale è pari al doppio della media UE.
L’onorevole Denaj ha sottolineato in special modo che “l’integrazione europea nell’agricoltura e nello sviluppo rurale è la nostra priorità nelle politiche settoriali, insieme con l’impegno volto ad allineare il quadro dell’ordinamento giuridico albanese a quello comunitario, con l’obiettivo di ampliare il mercato di riferimento dei nostri prodotti colturali e zootecnici”.
Il programma IPARD II, in tale contesto, è partito nel 2018 dopo un importante processo di accreditamento e formazione delle capacità istituzionali interne: esso ha contribuito alla crescita numerica e qualitativa delle unità economiche dell’agricoltura albanese, al miglioramento della sicurezza alimentare e al maggior valore aggiunto dell’offerta enogastronomica e di prodotti intermedi e finali sui mercati esteri.
Attraverso la seconda edizione del programma IPARD, più nel dettaglio, sono stati realizzati 540 investimenti significativi in vari settori dell’ambito primario, e sono stati creati un migliaio di nuovi posti di lavoro, autonomo e dipendente, a beneficio delle famiglie albanesi, rappresentando una forte leva per la rivitalizzazione di intere zone soprattutto di entroterra, rurali e montane da Nord a Sud.
I progetti così attivati, si sono concentrati su 73 investimenti in serre, 137 investimenti in meccanica agricola, 72 punti di raccolta, 80 investimenti in programmi di agricoltura integrati con imprese a vocazione turistico ricettiva, 46 investimenti in cantine e vigneti, altri 34 in stalle e allevamenti, e 40 stabilimenti di trasformazione agroalimentare, mentre 31 iniziative sono state sviluppate nella promozione dell’uso efficiente delle fonti energetiche rinnovabili.



