«Chiediamo a Israele di rispettare il diritto internazionale tutelando la popolazione civile, anch’essa in gran parte vittima di Hamas e delle sue scelte distruttive. E seguendo lo stesso ragionamento sosteniamo ovviamente il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato. Ma affinché questo possa vedere presto la luce è necessario che i palestinesi si affidino a una leadership ispirata al dialogo, alla stabilizzazione del Medio Oriente e all’autonomia».
Il premier italiano presente all’Assemblea delle Nazioni Unite
L’ha detto mercoledì scorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite una delle politiche più ipocrite e pavide d’Europa. L’ha detto la sedicente sovranista Giorgia Meloni. Si tratta di parole vuote, vili, dettate da servilismo politico e grave ignoranza storica.
Dopo quasi un anno di massacri, dopo oltre 300 giorni di mattanze di bambini quotidiane, con il Tribunale internazionale di giustizia (principale organo giudiziario dell’ONU) che ha deciso di rinviare a giudizio lo Stato ebraico per genocidio e con la Corte penale internazionale (il tribunale per crimini internazionali riconosciuto dal governo italiano) che ha chiesto l’arresto del Premier Netanyahu e del Ministro della Difesa Gallant per crimini contro l’umanità, la sola cosa che sa fare la “donna madre e cristiana” è chiedere a Israele di rispettare il diritto internazionale e di tutelare i civili.
Poi la Meloni – evidentemente desiderosa di riequilibrare il discorso e farlo digerire meglio dalle parti di Tel Aviv – se la prende con Hamas, sostenendo che sia la causa di gran parte delle sofferenze dei palestinesi (segnalo che Hamas è nata nel 1987, i palestinesi soffrono le pene dell’inferno dal 1947) e infine accenna timidamente alla nascita di uno Stato palestinese che però, a detta sua, potrà nascere solo quando i palestinesi decideranno di farsi guidare da quelli che piacciono a lei e ai suoi padroni americani. Però, quanta democrazia e coraggio in questo discorso!


