Decreto flussi per migranti, ecco cosa prevedono le nuove regole

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Un Consiglio dei ministri durato un’ora e mezza e aperto con la crisi in Medio Oriente, ma oggi sul tavolo c’era anche il decreto flussi con “disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali”

La filosofia dietro al decreto flussi approvato oggi affronta aspetti relativi non solo al lavoro dei migranti, di cui c’è particolare necessità nei settori del turismo e dell’agricoltura, ma alle politiche migratorie in generale.

Illustrando il contenuto del decreto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha riferito “dell’obbligo di fornire impronte digitali per gli stranieri che chiedono il visto nazionale, oggi è previsto solo per i visti Schengen; l’eliminazione dell’obbligo per i consolati di dare preavviso formale del rigetto della domanda di visto; obbligo di verifiche preventive al rilascio del nullaosta – o se è già stato rilasciato, prima del rilascio del visto – per i cittadini di Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka dove le irregolarità sono state più pesanti.

Questi Paesi non escono dal decreto flussi, ma nell’immediato il rilascio di visti di lavoro sarà sospeso per consentire verifiche effettive in Italia. La lista dei Paesi potrà essere modificata con decreto del ministro degli Esteri. C’è per svolgere questo lavoro aggiuntivo un incremento del personale per il ministero degli Esteri, 200 dipendenti di ruolo in più e 50 impiegati a contratto in più».