ACCORDO PENSIONI FRA ITALIA E ALBANIA, DA ROMA ALTRO DECISIVO PASSO IN AVANTI

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Le Commissioni Politica Estera del Senato e della Camera dei Deputati, in Italia, hanno deliberato con voto favorevole l’accordo pensionistico con l’Albania, assieme alle modifiche per la destinazione dei relativi fondi a copertura della storica intesa sulla sicurezza sociale

A comunicare la molto lieta notizia di aggiornamento è il Deputato del Partito Socialista della Repubblica d’Albania, onorevole Etjen Xhafaj, il quale tramite i propri social media ha informato che questo rappresenta l’ultimo passo verso lo scalino ancora da compiere, ossia la oramai certa votazione in seduta plenaria a Montecitorio e a palazzo Madama, per un accordo che riguarda decine di migliaia di Albanesi e anche di Italiani.

Nel frattempo, l’accordo, così come ratificato dal Parlamento albanese, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di Tirana.

Oggetto del trattato in materia di previdenza pubblica sono le prestazioni del sistema di assicurazione sociale obbligatoria, che comprende l’assicurazione per la vecchiaia, l’invalidità e la pensione familiare, oltre all’assicurazione per la malattia e la maternità e all’assicurazione contro la disoccupazione involontaria.

A livello ministeriale, la firma è stata apposta nei mesi scorsi dai Ministri degli affari esteri di Italia, on. Antonio Tajani, e di Albania, on. Igli Hasani.

Sono oltre 500mila i cittadini di origine e nazionalità Albanese in Italia che sono beneficiari diretti di questo provvedimento pattizio, e a tale platea si aggiungono i circa 4.000 cittadini Italiani che nel tempo si sono trasferiti in Albania in un numero destinato a crescere ancora.

Dal 2005 a oggi, l’Albania ha firmato una serie di accordi nel campo delle assicurazioni sociali, tra cui quelli con Turchia, Belgio, Ungheria, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Macedonia del Nord, Germania, Austria, Bulgaria, Canada, Romania, Kosovo, con la Confederazione Svizzera e con la Croazia.

Dovrebbero entrare in vigore anche gli accordi con il Montenegro e con la Bulgaria, mentre sono già in corso gli accordi con Polonia e Serbia. Inoltre, Paesi come Slovenia, Spagna, Danimarca, Moldavia ed Emirati Arabi Uniti hanno espresso il proprio rispettivo consenso per l’avvio dei negoziati. Il Governo Rama è infine in fase avanzata per ottenere un accordo per l’avvio di analoghe trattative con la Francia.