RAMA: NUOVO COORDINAMENTO FRA CENTRO E PERIFERIA CONTRO INCENDI E ALLUVIONI

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Il Primo Ministro ha riunito i Sindaci del Paese per una puntualizzazione generale del sistema di gestione delle emergenze civili a seguito delle eccezionali esondazioni verificatesi nella contea di Valona

Non occorrono nuove leggi, perché ciò aumenterebbe unicamente la burocrazia che è ciò di cui la Protezione civile non ha bisogno. Servono semmai delle diverse modalità organizzative fra competenza statale e competenza territoriale decentrata, per la piena applicabilità delle leggi, dei bandi e delle risorse umane e tecnico amministrative fin d’ora presenti.

Lo ha ribadito il Primo ministro onorevole Edi Rama, che questa mattina ha convocato i massimi rappresentanti dei 61 Comuni – che formano l’articolazione basilare della Repubblica d’Albania – per un aggiornamento di alto livello strategico assieme ai Ministri Pirro Vengu (Difesa), Arbjan Mazniku (Autonomie e poteri locali) e Albana Kociu (Sanità e Protezione sociale).

Le vicende climatiche a cui stiamo assistendo a tutte le latitudini del mondo – ha premesso l’onorevole Rama – “si scatenano nell’immediato con una potenza che non rilascia alcun preavviso. Abbiamo visto le tragedie della Bosnia, e prima ancora gli accadimenti idrogeologici di Dubai e di Londra. Quello che noi, Istituzioni pubbliche, abbiamo invece il dovere di garantire, alle popolazioni delle comunità locali colpite, sono la capacità e la prontezza di risposta e di reazione un istante immediatamente dopo la manifestazione dell’emergenza calamitosa naturale. È tristemente risaputo che in estate si verificano gli incendi boschivi e in autunno succedono le esondazioni, motivo per cui le strutture operative devono sapersi coordinare sulla base di piani formativi e operazionali e di strumentazioni che assicurino la piena condivisione delle informazioni sull’effettiva entità del fenomeno calamitoso”.

“Ciò – ha proseguito il Presidente del Consiglio dei Ministri – per consentire la mobilitazione del cento per cento delle forze locali a disposizione in pianta organica, da integrare con l’intervento delle Forze armate nazionali in base all’ampiezza dello scenario emergenziale da fronteggiare”.

Da questo punto di vista, “in generale vi sono state risposte positive, ma anche debolezze evidenti che dovrebbero essere guardate con occhio critico. Tutte le Prefetture – ha ricordato ancora Rama – procedono a una dichiarazione delle forze disponibili sul campo di propria competenza a livello di contea amministrata. Se prendiamo in considerazione le unità prefettizie di Korca nel Sud e di Scutari nel Nord, nel primo caso sono state dichiarate 1491 forze, mentre 342 forze sono state impegnate e hanno chiesto sostegno alla Forze armate, senza riuscire a mobilitare quasi il 70 per cento delle forze attive dichiarate. Viceversa, la Prefettura di Scutari, che ha avuto diverse emergenze cui far fronte, ha utilizzato più capacità di quelle dichiarate e ha richiesto il sostegno della FF.AA. solo in alcuni casi specifici. Le differenze sono state tangibili anche sul fronte del merito dei risultati ottenuti nei rispettivi scenari emergenziali”.

Il Premier dell’Albania ha pertanto incaricato il Ministro della Difesa, onorevole Pirro Vengu, di mettere a punto un piano di lavoro “per far convergere tutte le energie necessarie tra le emergenze nazionali e quelle locali, avviando una calendarizzazione dei piani di formazione e di addestramento, in uno con un sistema di comunicazione fluido e dinamico che chiarisca di deve fare che cosa, per esempio per garantire che un cittadino, richiedente aiuto nella propria abitazione allagata, possa essere tratto in salvo subito e beneficiare del servizio di presa in carico per l’erogazione degli aiuti spettanti”.

Il Ministro Pirro Vengu ha sottolineato che il Governo Rama ha da tempo attivato e finanziato a più riprese, con quote crescenti, un Fondo condizionale per accogliere i progetti di competenza degli enti locali, delle prefetture e delle contee per lo sblocco dei ristori e dei risarcimenti a beneficio delle famiglie e delle imprese colpite dagli eventi calamitosi, nonché per la realizzazione di dighe, invasi e rafforzamenti degli argini e degli impianti di scolo e smaltimento idraulico. Ebbene, questo fondo risulta ancora in parte inutilizzato, e per questo esortiamo i Comuni e i Sindaci a procedere alla definizione di interventi su cui richiedere le risorse statali ancora a disposizione”.

Lo stesso principio vale per la componente sociale, dal momento che ogni emergenza civile porta con sé inevitabili problematiche sociali, di approvvigionamento alimentare ovvero di reperimento di sistemazioni abitative d’urgenza. La Ministra onorevole Kociu, in tale ottica, ha invitato i Municipi ad avvalersi del bando che, fino al 25 ottobre prossimo, grazie al rifinanziamento del Fondo sociale ministeriale, consente di attivare per la prima volta uno specifico servizio comunitario assistenziale, ovvero di aumentare ai cittadini amministrati l’offerta di quelli già presenti.

La tecnologia viene incontro in tali casi e, come ha spiegato il Ministro per i poteri locali, on. Arbjan Mazniku, il Governo ha istituito una piattaforma di dialogo con i livelli amministrativi territoriali e decentrati per poter condividere i progetti da realizzare e, con essi, i bandi, europei e nazionali, utili a mitigare l’onere economico degli interventi individuati come necessari per una o più comunità.

Dir politico Alessandro Zorgniotti