Le informazioni spiate nei conti correnti di esponenti del governo, politici e vip “nell’interesse della sicurezza dello Stato o, comunque, nell’interesse politico, interno o internazionale, dello Stato dovevano rimanere segrete”.
Lo scrivono il procuratore capo della Repubblica del tribunale di Bari Roberto Rossi e l’aggiunto Giuseppe Maralfa nel decreto di perquisizione e sequestro, con informazione di garanzia, nei confronti di Vincenzo Coviello, 52 anni, di origini bitontine, dipendente dell’istituto di credito indagato per i delitti di accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato.



