Papa Francesco canonizza quattordici Beati, tra cui i martiri di Damasco e don Giuseppe Allamano

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Papa Francesco, in piazza San Pietro, ha presieduto la celebrazione eucaristica e il rito della canonizzazione di quattordici Beati, tra cui gli undici Martiri di Damasco uccisi nel 1860 (Manuel Ruiz Lopez e sette compagni dell’Ordine dei Frati Minori, e Francesco, Mooti e Raffaele Massabki, fedeli laici maroniti)

. Diventano santi anche Giuseppe Allamano, sacerdote, fondatore degli Istituti dei Missionari della Consolata e delle Suore Missionarie della Consolata; Marie-Leonie Paradis (al secolo Virginie Alodie), fondatrice della Congregazione delle Piccole Suore della Santa Famiglia; Elena Guerra, fondatrice della Congregazione delle Oblate del Santo Spirito, dette “Suore di Santa Zita”.

Un applauso fragoroso ha accolto la formula di canonizzazione pronunciata dal Pontefice, in latino, per i nuovi Santi. “A onore della Santissima Trinità, per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana , con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo aver lungamente riflettuto, invocato più volte l’aiuto divino e ascoltato il parere di molti nostri fratelli nell’Episcopato, dichiariamo e definiamo Santi i Beati martiri (…) e i Beati (…) e li iscriviamo nell’Albo dei Santi, stabilendo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i Santi”.

Il Papa, anche dopo aver pronunciato l’omelia della messa, li ha ricordati. “Lungo la storia tormentata dell’umanità, essi sono stati servi fedeli, uomini e donne che hanno servito nel martirio e nella gioia, come fra Manuel Ruiz Lopez e i suoi compagni. Sono sacerdoti e consacrate ferventi di passione missionaria, come don Giuseppe Allamano, suor Paradis Marie Leonie e suor Elena Guerra. Questi nuovi santi – ha sottolineato Papa Francesco – hanno vissuto lo stile di Gesù: il servizio. La fede e l’apostolato che hanno portato avanti non ha alimentato in loro desideri mondani e smanie di potere ma, al contrario, essi si sono fatti servi dei fratelli, creativi nel fare il bene, saldi nelle difficoltà, generosi fino alla fine”. “Chiediamo fiduciosi la loro intercessione, perché anche noi possiamo seguire il Cristo, seguirlo nel servizio e diventare testimoni di speranza per il mondo” ha concluso il Santo Padre.