L’Intelligenza Artificiale generativa: una minaccia per chi fa informazione?

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L’intelligenza artificiale generativa sta rapidamente trasformando il modo in cui interagiamo con il mondo digitale, offrendo incredibili opportunità in diversi settori. Tuttavia, l’ascesa dell’IA solleva anche serie preoccupazioni riguardo alla veridicità delle informazioni online. Basti pensare che migliaia di persone sono scese in piazza a Dublino la notte del 31 ottobre per partecipare a una parata di Halloween che non ha mai avuto luogo. Tutto a causa di un annuncio generato dall’intelligenza artificiale che promuoveva un falso evento. Il sito web My Spirit Halloween pubblicizzava la Macnas Halloween Parade, che avrebbe dovuto svolgersi tra le strade di Dublino.

La notizia si è diffusa rapidamente online ed è persino finita su Google News. Un post generato dall’intelligenza artificiale, probabilmente creato in Pakistan, ha spinto migliaia di persone reali a scendere in piazza dall’altra parte del mondo, senza motivo. Ne parliamo con Antonino Caffo, collaboratore di varie testate, tra cui l’Agenzia Ansa, esperto di innovazione e nuove tecnologie.

In che modo l’IA può minacciare la veridicità delle informazioni online?

L’IA può essere utilizzata per creare e diffondere disinformazione in modo estremamente efficace. Algoritmi sofisticati possono generare testi, immagini e video falsi incredibilmente realistici, diffondendo notizie false, propaganda e contenuti ingannevoli a una velocità e una scala senza precedenti. Un esempio è la più recente IA di Adobe, Firefly Video Model, che permette di creare video da input testuali e immagini statiche. Qualcosa che anche altre piattaforme consentono di ottenere ma qui con un realismo senza precedenti.

Quali sono gli esempi concreti di come l’IA può essere usata per diffondere disinformazione?

Ecco allora i deepfake: video manipolati che mostrano persone reali che dicono o fanno cose che non hanno mai detto o fatto. Ma anche la generazione di testi falsi: algoritmi in grado di scrivere articoli di notizie, post sui social media e altri tipi di testo che sembrano autentici ma sono completamente inventati. Così come la manipolazione delle immagini: software che possono alterare le foto in modo impercettibile all’occhio umano, creando false prove o distorcendo la realtà.