Prosegue l’opera di Monumenta Italia, progetto di arte pubblica ideato da Irene Pittatore e curato da Lisa Parola e Tea Taramino che attraverso video e manifesti intende sensibilizzare e far riflettere sull’esigua presenza di monumenti dedicati alle donne e alla loro storia nel patrimonio artistico urbano e su cosa significhi parlare di monumentalità e memoria in una società sempre più complessa e globale.
Un gonfalone in tessuto è stato affisso questa mattina, alla presenza dell’artista e degli assessori alla Cultura e alle Pari opportunità Rosanna Purchia e Jacopo Rosatelli, in via Meucci 4, sede dell’assessorato alla Cultura e di molti uffici comunali. L’opera principale del progetto denuncia l’assenza anche a Torino, città con un importante patrimonio monumentale, di monumenti dedicati alle donne.
A partire da oggi e fino a lunedì 2 dicembre, una serie di manifesti d’artista sarà esposta anche nelle biblioteche cittadine. Saranno coinvolte la Biblioteca Civica Alberto Geisser di corso Casale 5, il punto di servizio bibliotecario I ragazzi e le ragazze di Utoya di via Zumaglia 39, la Biblioteca Civica Cesare Pavese di via Candiolo 79 e la Biblioteca Civica Cascina Marchesa di corso Vercelli 141/7.
“Se è vero che, come spesso ricordiamo – ha dichiarato l’assessora Rosanna Purchia – la cultura è il terreno su cui costruire il cambiamento, allora anche il patrimonio statuario cittadino deve partecipare alla costruzione di un futuro più inclusivo e giusto. Monumenta Italia è un invito a chiedersi cosa e chi rappresenta la nostra arte. Un’opportunità di riflessione che abbiamo voluto diffondere a tutte e tutti accogliendo l’iniziativa nelle nostre biblioteche, luoghi che promuovono la condivisione culturale e il dialogo, dove questi manifesti trovano una casa naturale”.
“Come Città siamo orgogliosi di riaccogliere a Torino il progetto artistico di Monumenta Italia – ha commentato l’assessore Jacopo Rosatelli -. Torino è sempre pronta ad accogliere proposte e iniziative che vanno nella direzione di una società più giusta e il progetto che Irene Pittatore porta avanti, cercando di creare attraverso la sua arte consapevolezza sul tema dell’uguaglianza di genere, viaggia certamente su questa strada”.
La scelta di esporre queste opere a novembre, frutto di una decisione condivisa tra l’artista e l’amministrazione, non è casuale: il 25 novembre cade infatti la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza istituita nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Monumenta Italia nasce a Torino ma si pone l’obiettivo di operare a livello nazionale, riunendo le competenze di operatrici della cultura e dell’arte e proponendo, attraverso le opere di Irene Pittatore, le sue riflessioni negli spazi pubblici. Alla base di Monumenta Italia c’è Monumentale dimenticanza, progetto di ricerca sviluppato dal Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile APS, che ha messo in luce alcuni dati inequivocabili su come, laddove non sia pari a zero, il numero di monumenti dedicati alle donne a Torino, così come in altri capoluoghi di provincia e comuni piemontesi, sia molto esiguo.
Partendo dall’assunto che se la storia non è raccontata la storia non esiste, Monumenta Italia vuole accendere un riflettore sul patrimonio artistico pubblico e e portare la riflessione su come la sua presenza nello scenario urbano sia prettamente raffigurata al maschile.
Ci muoviamo in uno scenario di “uomini che hanno fatto la storia”, in cui le figure femminili il più delle volte si presentano, nei pochi monumenti a loro dedicati, come archetipi, simboli, muse, quasi mai donne protagoniste di fatti o azioni.
Diffondere questi dati e contestualizzarli, anche attraverso l’arte stessa, consente alle cittadine e ai cittadini di osservare il patrimonio monumentale con uno sguardo diverso e di prendere coscienza del mancato riconoscimento pubblico delle donne, con l’obiettivo di avanzare insieme verso nuovi paradigmi di equità e parità.



