Il Ministro delegato del Governo Rama, onorevole Pirro Vengu: “Per l’esercizio di bilancio relativo al 2025 sono stanziate risorse equivalenti sopra il mezzo miliardo di euro. La riattivazione e la modernizzazione tecnologica dell’industria militare apporteranno benefici estesi all’ambito della gestione preventiva e puntuale delle emergenze civili”

Le spese destinate, grazie alla rinascita degli storici complessi industriali presenti nel territorio nazionale, al macro settore della Difesa, sono a propria volta funzionali a generare redditività e quindi flussi di entrate per lo Stato già con effetto dal 2025.
Lo prevede la relazione di accompagnamento al budget preventivato per l’esercizio entrante e illustrato dal Ministro Pirro Vengu di fronte ai deputati della Commissione per l’economia e le finanze del Parlamento albanese.
“Per il secondo esercizio consecutivo – ha sottolineato il titolare del competente Dicastero – confermiamo la tendenza al raggiungimento e superamento della soglia minima del 2 per cento come parametro posto dalla Alleanza atlantica in termini di spesa totale per il settore Difesa in relazione al prodotto interno lordo. Un obiettivo che diventa possibile sia grazie agli indicatori della crescita macro economica, sia in relazione ai nostri partenariati geostrategici lungo il corridoio numero Otto”.
Lo stanziamento di oltre mezzo miliardo di euro equivalenti ricomprende tanto gli investimenti, in logistica, infrastrutture e dotazioni di mezzi, macchinari e munizionamenti, quanto la spesa di natura corrente connessa al miglioramento delle condizioni professionali e salariali di alcune migliaia di appartenenti alle forze armate. Senza dimenticare l’impegno della Repubblica d’Albania a concorrere agli oneri gestionali e manutentivi per la piena funzionalità della base di esercitazione aerea della NATO a Kucova, nella parte meridionale del Paese, nella contea di Berat.

Nel programma di attività per i prossimi dodici mesi sono indicate le priorità legate alla rivitalizzazione dei tre complessi industriali di Mjeke, Gramsh e Polican, alla ripresa in senso manifatturiero del settore navale – di particolare rilevanza se si considera la prossima entrata in esercizio del porto Romano di Durazzo quale punto di ingresso del corridoio Otto – e alla costituzione di una quota di riservisti, da qui al 2030, nell’organigramma delle Forze armate.
A livello strumentale, per eseguire gli indirizzi di politica economica industriale del Governo Rama, è stata appena varata la legge quadro istitutiva della società per azioni a partecipazione statale, che dovrà riattivare i tre stabilimenti sopra ricordati, mentre in riferimento al nuovo esercizio di bilancio è prevista la creazione dell’agenzia nazionale della Difesa, una sorta di mini Pentagono.
Dir politico Alessandro Zorgniotti



