GHISOLFI: VITTORIA DI TRUMP CONFERMA CHE I CITTADINI NON VOTANO IN BASE ALLE VICENDE PRIVATE DEI LEADER

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Il video editoriale del banchiere scrittore in viaggio verso la provincia di Latina per ritirare l’onorificenza delle Chiavi della Città presso il Comune di Maenza: “Oramai la preferenza elettorale viene espressa sulla base della maggiore capacità del Candidato di esprimere soluzioni ai cronici problemi quotidiani delle persone, dalla sicurezza all’economia alla salute”

Il voto a Donald Trump, leader Repubblicano che riprenderà possesso della Casa Bianca subito dopo Capodanno, esprime una scelta popolare non ideologica ma assai concreta. Prova ne sia che egli, per la quasi totalità della campagna per le Presidenziali statunitensi, ha parlato non come capo del partito Repubblicano, bensì come massimo riferimento del MAGA, ovvero Make America Great Again, parlando in ogni occasione non di soggetto partitico bensì di un movimento in grado di conquistare il consenso e il voto di protesta delle cosiddette minoranze e di spezzoni importanti della cosiddetta base democratica che non si è più riconosciuta nella uscente amministrazione federale di Biden/Harris.

Trump banconista d’eccezione al Mc Donald’s con tanto di grembiule

Ulteriore chiave interpretativa analitica è quella per cui il voto ha espresso una preoccupazione più per le minacce ai diritti sociali, ossia il diritto al lavoro e alla sicurezza economica e personale, che non per i rischi ai diritti civili, come aborto e identità di genere, considerati attinenti più alla sfera etica individuale che non a priorità di programmazione governativa.

Trump con una delegazione di famiglie di vittime dei reati urbani e di strada 

Una lezione anche per l’Italia, dove la politica parlamentare rimane ancorata a sterili schematismi ideologici e di parole d’ordine risalenti al Novecento, e alla disfida guelfo ghibellina fra fascismo e antifascismo, mentre i treni arrivano puntualmente in ritardo, le infrastrutture restano un cantiere incompiuto e la sanità pubblica è oramai un diritto negato con attese, per una visita oculistica, fino al mese di novembre del 2025.

Trump con Robert Kennedy Jr, “ministro” designato alla Sanità nella nuova amministrazione federale post Biden 

Questioni che Big Donald Trump ha dimostrato di saper interpretare sapientemente, come confermato dalla alleanza non solo elettorale ma di merito con l’erede della famiglia Kennedy, Robert junior – nipote del compianto democratico John – per il quale sarebbe pronto l’incarico come Segretario di Stato, equivalente dei nostri Ministri, con delega specifica alla Sanità.

Dir politico Alessandro Zorgniotti