PCI: CONVEGNO “RISCOPRIRE LA NOSTRA CIVILTÀ” A SARZANA, DI OGNI ERBA UN FASCIO

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Leggiamo su Il Secolo XIX che i giovani Meloniani sarzanesi hanno compreso martedì scorso, alla Sala della Repubblica, “la necessità di riscoprire lo spirito della nostra civiltà nel nome dei valori della destra identitaria”
Non avevamo dubbi, giacché a catechizzarli come ospite d’onore di quell’incontro, è stato tale Marco Scatarzi che guida a Firenze la “Comunità militante di Casaggì” (i picchiatori dei liceali di sinistra) ed è autore di Essere comunità. Orientamenti per il militante identitario, un piccolo manuale su come dare vita a una “comunità militante”, un catechismo infarcito di citazioni di Benito Mussolini, Julius Evola, Léon Degrelle e Codreanu, e che alla fine santifica il motto delle SS di Hitler come esempio di “onore, fedeltà e spirito di servizio” alla decima ristampa in Italia, tradotto in varie lingue e rappresentante un testo di formazione per i giovani attivisti europei” (l’edificante virgolettato è tratto dal sito destra.it).
Attenzione però: la Comunità militante di Casaggì di Scatarzi è nata nel 2005 ad opera di alcuni militanti dell’allora Azione Giovani, il gruppo giovanile di Alleanza Nazionale (di cui era all’epoca presidente Giorgia Meloni) come “circolo ricreativo culturale”, ovvero come “centro sociale di destra sotto l’indiscusso fascino esercitato in quegli anni dall’esperienza di CasaPound” (stessa fonte).
Oggi Casaggì di Scatarzi è “la cerniera tra estrema destra e destra di governo” (ibidem), egemonizza Azione Studentesca (costola meloniana impegnata nelle scuole che ha come simbolo la croce bretone) ed elegge consiglieri comunali e regionali nelle liste di Fratelli d’Italia. E il nostro Scatarzi, il ‘conferenziere’ di martedì scorso a Sarzana, non è un ‘irregolare’ o uno dei pazzoidi arrestati giorni fa; scrive regolarmente su Il Secolo d’Italia di Italo Bocchino, il suo alter ego in doppiopetto dalla Gruber.
Questo ennesimo tentativo della destra di rivestire di rispettabilità e cultura ciò che si basa su un pericoloso revisionismo storico e su riferimenti dichiaratamente fascisti non deve passare inosservato.
Come Partito Comunista Italiano, riaffermiamo il nostro impegno a contrastare ogni deriva revisionista e reazionaria, promuovendo invece i valori della Resistenza, della giustizia sociale e dell’uguaglianza.
Invitiamo la cittadinanza e le associazioni antifasciste a vigilare contro queste iniziative affinché non venga ancora infangata la memoria della nostra città e perché il futuro della nostra società deve fondarsi su principi di libertà e democrazia, non su nostalgie del passato più buio della nostra storia.