La visita e la gratitudine del nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci presso l’ospedale universitario Traumatologico, che rappresenta sempre di più un’eccellenza nel campo della ricerca medico-scientifica applicata e un riferimento per le esigenze sanitarie della crescente presenza di cittadini Italiani nel Paese delle Aquile
Si rafforza l’ottimale stato di salute del livello di cooperazione e di partnership fra Italia e Albania, attraverso il filo diretto fra la nostra Ambasciata e le strutture facenti parte del locale servizio sanitario pubblico nazionale.
In tale ambito si è inserita la visita/colloquio che l’Ambasciatore Fabrizio Bucci ha svolto presso il sito dell’ospedale universitario Traumatologico, ente di diritto pubblico posto alle dipendenze funzionali del Dicastero della Salute e della Protezione sociale e diretto dalla dottoressa Edlira Bode nel ruolo di Direttrice generale.
Il Capo della sede diplomatica Italiana in Tirana ha svolto una serie di interlocuzioni sullo stato attuale e prospettico del contesto partenariale in cui si muove la politica sanitaria dei nostri due Paesi, elogiando il lavoro professionale e la dedizione della direzione generale e del personale addetto alla gestione e alla presa in carico delle molteplici situazioni emergenziali e dei quadri patologici connessi.
Una funzione rispetto alla quale l’Ambasciatore Bucci ha inteso esprimere la gratitudine dell’Italia alla struttura ospedaliera visitata, in virtù della sempre maggiore attenzione e cura dedicata ai nostri Connazionali che scelgono l’Albania come destinazione turistica ovvero residenziale.
L’esito dei colloqui ha ribadito una completa unità di intenti per quanto riguarda il sostegno accordato alle iniziative di collaborazione che legano l’Albania alle autorità e alle strutture sanitarie e nosocomiali Italiane, per un interscambio di buone prassi medico assistenziali, un adeguamento tecnologico puntuale e una estensiva applicazione del diritto alla salute in maniera progressivamente uniforme fra i due versanti dell’Adriatico.
L’Italia ha contribuito, anche nel passato più vicino, ai piani di riqualificazione e ammodernamento delle locali strutture sanitarie, beneficiando unità di pronto soccorso, di chirurgia di emergenza, poli-ambulatoriali e appunto traumatologiche.




