Voluto o meno, è Bankitalia a fornire l’assist al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in tema di crescita.
Se il ministro continua a parlare di un Pil al +0,7% quest’anno, ci pensa la Banca d’Italia a spiegare come sia possibile: basta citare il dato grezzo, quello che non considera le effettive giornate lavorative del 2024. E così la promessa ribadita soltanto giovedì da Giorgetti può diventare quantomeno giustificabile: il Pil crescerà dello 0,7%.
Ma, in realtà, le cose non stanno proprio così. Perché quest’anno la crescita sarà dello 0,5% e poi nel triennio successivo intorno all’1% (di media), trainata dalla ripresa dei consumi e delle esportazioni.
Le stime contenute nelle proiezioni macroeconomiche di Bankitalia sono state formulate sui dati corretti per gli effetti di calendario. Il dato che va considerato per fornire informazioni precise. Mentre il Mef, spiega ancora Bankitalia, non l’ha fatto. Il dato grezzo, senza correzione, in effetti coincide: +0,7% per Palazzo Koch e +0,7% per Giorgetti. Una cifra, però, ben lontana dal +1% previsto dal Piano strutturale di bilancio dello stesso governo.


