Visibilia, la parabola Ruffino nelle mani della Santanchè

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Santanchè mi chiese in Senato di contattare Reale Ruffino, fornendomi il suo cellulare, chiedendomi di domandargli di formalizzare la sua partecipazione all’assemblea” per il rinnovo cariche di Visibilia del 25 giugno 2020. “La circostanza mi parve oltremodo inopportuna e quantomeno inconsueta. Ripensando alle disposizioni ricevute dalla senatrice ritengo che la strategia adottata dalla società fosse di evitare che Giuseppe Zeno”, l’azionista che ha denunciato i bilanci, “riuscisse a intestarsi la lista di minoranza” e “a far eleggere un proprio consigliere”.

Sono alcuni passaggi della testimonianza ai magistrati del 22 novembre 2023 di Federica Bottiglione, superteste ed ex manager del disastrato gruppo editoriale e pubblicitario fondato e gestito dalla ministra del Turismo sino a fine 2021, che gettano una luce diversa sulla vicenda di Ruffino in Visibilia, dal suo ingresso per tentare di salvarla dal crac fino al suo suicidio, avvenuto il 5 agosto 2023. Parole che si allineano a quelle del figlio di Ruffino, Mirko, a Report, secondo il quale il padre “si è sentito usato” accorgendosi di “aver messo in dubbio tutto quello che aveva costruito”: “Se non ci fosse stata Visibilia di mezzo, oggi gli potrei parlare”.

Ai magistrati, Bottiglione ha consegnato le email scambiate con Ruffino per chiedergli i documenti necessari a presentare la “sua” lista e ha spiegato: “Ritengo che la senatrice e Kunz avessero chiesto a Ruffino il favore di presentarsi in assemblea con una propria lista di minoranza solo apparentemente indipendente, di fatto ispirata a quella di maggioranza. Ruffino non ha indicato alcun nome nella sua lista

. I candidati nella lista di Ruffino mi sono stati indicati direttamente da Kunz”, il compagno della ministra sul quale, insieme alla senatrice, pende la richiesta di rinvio a giudizio per falso in bilancio e truffa all’Inps sulla Cassa integrazione Covid. Ruffino, manager delle amministrazioni condominiali con la sua società Sif, nel 2022 subentrò a Santanchè come azionista e amministratore di Visibilia: al comando era attorniato da uomini di Santanchè, mentre l’amministrazione della sua azienda restava di fatto nelle mani della ministra perché la gestione di Visibilia Editore era realizzata da Visibilia Concessionaria, impresa controllata dalla senatrice di FdI.

In Visibilia Editore Francesco Maggioni, uomo vicinissimo a Santanchè e a Kunz, era il controller, il manager che verificava i conti. Le relazioni con la Consob erano invece in mano a Davide Mantegazza, dirigente di lungo corso in Visibilia sul quale pende la richiesta di rinvio a giudizio per falso in bilancio con Santanchè, Kunz e altri.

Forse anche per evitare questi occhi, da agosto 2022 al giorno prima della sua morte Ruffino rastrellò in silenzio azioni Visibilia per conto proprio e tramite Sif, violando però le regole sulle comunicazioni a Consob e al mercato e pure l’obbligo di acquisto totale dei titoli (Opa), scattato per aver superato la soglia di legge del 30%.

Ma quegli acquisti segreti vennero svelati a tutti quando, come emerge dalle carte dei magistrati, la Consob il 28 luglio 2023 chiese lumi sul rastrellamento dei titoli Visibilia. Ruffino era scivolato su una buccia di banana: Intesa Sanpaolo il 4 luglio precedente aveva inviato a Consob una segnalazione perché aveva scoperto che Ruffino possedeva sui conti titoli in Intesa più azioni Visibilia di quante ne avesse dichiarate ufficialmente all’Autorità di Vigilanza. Secondo Consob il manager aveva probabilmente tentato “uno schema manipolativo presumibilmente finalizzato al sostegno della quotazione”. Gli acquisti erano stati pagati con 5 milioni arrivati l’8 maggio in Intesa da un conto di Ruffino in Banca Finnat, derivanti dal 28% di Sif venduto il 4 maggio al fondo Oxy.

Come dimostra un vorticoso giro di email in mano ai magistrati, nella sua ultima settimana di vita Ruffino chiese a Consob una proroga per trasmettere le carte sui suoi acquisti segreti di azioni Visibilia. Dalle carte emerse che Sif aveva il 51% di Visibilia (4,1 milioni di azioni su 8 milioni totali) e Ruffino personalmente un altro 22,4% (quasi 1,8 milioni di azioni). Alle 15.44 del 4 agosto, i legali scrissero a Ruffino per spiegargli che gli rimanevano solo due strade: o comprare il restante 27% di Visibilia, di fatto spendendo altri milioni per un’azienda in crisi nera, oppure congelare i suoi diritti di voto e vendere entro 12 mesi il 43% dell’azienda. Poiché l’azione Visibilia stava scivolando in Borsa (aveva già perso quasi il 50% dai massimi), in una simile eventualità il titolo sarebbe crollato e il manager avrebbe perso altri milioni. La sera del 4 agosto Ruffino scrisse un’ultima email per prendere tempo con i suoi legali, ma il giorno dopo si sparò nella sua casa di Milano.

Il 29 agosto 2023 Consob aprì comunque un’indagine su Ruffino e Sif per manipolazione del mercato. Intanto l’inchiesta dei magistrati di Milano per istigazione al suicidio è ancora aperta. “Provo un senso di pietà per lui”, ha detto Santanchè a commento dell’intervista di Mirko Ruffino. Oltre alla pietà, però, ci sono molte cose che la ministra deve chiarire alla Consob e ai risparmiatori.

Nicola Borzi