Ha vinto la squadra che ha saputo giocare il derby come l’aveva preparato. Esattamente in quel modo.
Attirare la Lazio, che spesso dimentica la fase difensiva, per colpirla in contropiede. Anche se nelle due azioni gol ci sono parecchi laziali in area. Questo significa anche poca organizzazione o distrazione dei difensori. Se tutto accade in diciassette minuti allora la strada per la vittoria è spianata. Sublimata dalla resurrezione del Capitano giallorosso fino a ieri in disgrazia ma ora tornato ad essere “lollo core de Roma” con tanto di standing ovation e bacio dello stemma sulla maglia.
Il vincitore del derby è lui Sir. (o Sor) Claudio Ranieri, che ha puntato su una tattica precisa basata sulla grande capacità difensiva dei tre centrali, forti e determinati, e sulle eventuali incursioni che subito sono andate a buon fine.
La Lazio deve riflettere molto su come si comporta nelle partite con le “grandi” perché il vero valore della Roma non è certo quello della classifica attuale. Deve tornare ad essere umile, compatta, dove tutti si aiutano. L’alta classica può aver fatto girare la testa, nel Calcio ci vuole poco per svegliarti dalle favole. Nessuna partita è mai scontata.



