L’inflazione viaggia a due velocità. Da un lato, nel 2024 l’indice dei prezzi al consumo cresce dell’1%, registrando a dicembre un aumento dello 0,1% sul mese e dell’1,3% sull’anno. Dall’altro, anche se sui prodotti alimentari si è assistito a un rapido ridimensionamento della dinamica dei prezzi rispetto al 9,8% del 2023, questi segnano comunque +2,2%. Un ritmo più che doppio. È quanto emerge dai dati Istat.
Il costo del “carrello della spesa”
Il costo del cosiddetto “carrello della spesa”, che include beni alimentari, per la cura della casa e della persona, tocca +2,0% (contro il +9,5% del 2023). In rallentamento risultano principalmente i prezzi di alimentari non lavorati (da +3,8% a+2,3%) e servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,7% a +3,1%). Al contrario, accelerano i prezzi degli energetici regolamentati (da +7,4% a +12,7%), mentre si attenua il calo di quelli non regolamentati (da -6,6% a -4,2%).
Per le famiglie a minore capacità di spesa, l’inflazione in media d’anno si è ridotta di 6,4 punti percentuali, passando da +6,5% del 2023 a +0,1% nel 2024, mentre per quelle più abbienti la discesa dell’inflazione è meno ampia: da +5,7% a +1,6%.
Urso: “I dati Istat confermano che siamo sulla strada giusta” ma inflazione resta un peso
Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, “i dati Istat confermano che siamo sulla strada giusta”, ma quello dell’inflazione resta un peso che, pur rallentando, va a gravare sulle tasche dei cittadini. A dirlo sono le associazioni dei consumatori, che hanno fatto i propri conti sulla base dei nuovi dati.
Unione nazionale consumatori: “Per coppia con 2 figli +2006 euro in 2 anni”
“Una magra consolazione. Il calo dell’inflazione media è un’illusione ottica in termini di costo della vita. I prezzi, infatti, dopo essere saliti del 5,7% nel 2023, non sono diminuiti, ma nel 2024 hanno solo attenuato la loro corsa, avendo però già raggiunto, due anni fa, livelli insostenibili per le tasche delle famiglie. Insomma, i rincari del 2024 si aggiungono a quelli del 2023”, afferma in una nota è Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori commentando i dati diffusi dall’Istat.
Per il Codacons l’inflazione nel 2024 “ha prodotto un maggior esborso a carico delle famiglie italiane per complessivi 8,5 miliardi di euro”, ovvero “448 euro in più annui per una famiglia con due figli”. L’analisi di Assoutenti riporta che lo scorso anno “solo per bere e mangiare gli italiani hanno speso 3,9 miliardi di euro in più rispetto al 2023”. L’Osservatorio nazionale di Federconsumatori rilancia l’allarme costo dell’energia: “i prezzi dei beni energetici regolamentati nel 2024 sono passati da +7,4% a +12,7% e nel 2025 sono destinati a raggiungere aumenti ben più consistenti”, con il rischio di una “stangata di +914,04 euro annui” a nucleo familiare per il 2025.



