RAMA: “MATURI I TEMPI DI UNO STATUS TIPO VATICANO PER I BEKTASHI”

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Il Primo ministro albanese è intervenuto oggi all’evento celebrativo del novantacinquesimo anniversario dalla fondazione del patriarcato mondiale della piccola ma dinamica confraternita musulmana ispirata al sufismo mistico di derivazione sciita, decisamente orientata alla divulgazione di un messaggio di pace e di dialogo interreligioso con l’impegno di Baba Mondi

L’idea di tutelare tale congregazione religiosa attraverso il conferimento di una sovranità di tipo statuale ha ricevuto, proprio di recente, l’assenso di Papa Francesco che nei giorni scorsi, a Città del Vaticano, ha accolto il Patriarca Mondi per congratularsi del lavoro svolto e delle opere realizzate nella dimensione sia pastorale che laica

Durante il proprio discorso di saluto e auspicio, l’onorevole Rama ha parlato dei valori e del contributo della comunità Bektashi in Albania, ricordando che “il Bektashismo non è limitato ai confini della religione, ma rappresenta una luce che guida oltre i confini della fede offrendo un messaggio di amore, compassione e lungimiranza nonché, con riferimento particolare alla vicenda albanese, di patriottismo che apre le proprie porte a tutti, credenti e non. Questo perché il Bektashismo è giunto nel nostro Paese non esibendo le spade o i soldati armati, ma parlando il linguaggio del cuore e della semplicità, che porta ciascuno di noi a cercare Dio non in una moschea ma nel proprio animo di Persone”.

Valorizzando il contributo dei Bektashi alla formazione dello Stato nazionale, il Primo ministro ha ricordato il ruolo che essi ebbero nello sviluppo di quelle che sarebbero state le moderne scuole albanesi, e nella caratterizzazione latinista dell’alfabeto. Per questo essi personificano, a tutti gli effetti, un testamento vero e proprio per l’intera comunità albanese. Non dobbiamo dimenticare le ragioni storiche per cui l’Albania è l’unico Paese al mondo dove i Bektashi sono ufficialmente riconosciuti. Chi, dall’opposizione, parla senza cognizione di causa, dovrebbe prendere qualche informazione da cui capirebbe che il nostro Paese è diventato il terreno di sopravvivenza di una comunità religiosa che altrimenti sarebbe scomparsa. Perché queste informazioni spiegano che la religione degli Albanesi è anzitutto la Albanesità. Il Bektashismo è il tesoro spirituale di un Popolo che consta di musulmani, cattolici, ortodossi, protestanti e anche di non credenti”.

Adesso, questo tesoro di umanità e fratellanza rischia seriamente di estinguersi: “Tutti gli altri ordini e confessioni annoverano tanti fratelli e sorelle da un angolo all’altro del globo, i Bektashi sono soli. Se sono venuti qui 95 anni fa come “orfani” di un impero che li ha messi alla porta, non possiamo permettere che qui muoiano orfani: sarebbe come far venire a mancare una parte di noi. Il ruolo del Bektashismo, come ha scritto il nostro grande intellettuale Ismail Kadare, è stato per gli Albanesi il ponte tra la terra e il cielo. Con quale cecità e insensibilità rimarremo a guardare, quando nel centesimo anniversario ce ne saranno ancora di meno, 5 anni dopo saranno pochissimi e dieci anni dopo li troveremo solo più nella storia del passato?’, ha ammonito l’onorevole Rama.

Da questo assunto, il Premier ha lanciato l’idea di riconoscere ai Bektashi uno status simile alla Città del del Vaticano, simbolo di un emblema che non dividerà nessuno e che non mette minimamente a rischio l’integrità e la sovranità territoriale dello Stato che rimane a tutti gli effetti unitario: “Le altre comunità religiose, dalla musulmana alla cattolica all’ortodossa, non hanno motivo di preoccuparsi, poiché lo Status speciale è il naturale riconoscimento di una comunità che ha qui il proprio centro mondiale. Altri lo avrebbero istituito anche se non l’avessero avuto, noi lo abbiamo e rischiamo di farlo morire”, ha concluso Rama.