Il trionfo delle disuguaglianze

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Mentre il mondo affronta crisi ecologiche, instabilità geopolitiche e economiche, una costante attraversa i decenni: la crescita inarrestabile delle disuguaglianze. Se da un lato l’élite globale rafforza le proprie posizioni con patrimoni esponenziali, dall’altro quasi metà della popolazione mondiale continua a lottare per sopravvivere con meno di 6,85 dollari al giorno. Il rapporto di Oxfam“L’ora più buia per l’uguaglianza”, smaschera con brutale precisione le dinamiche alla base di un sistema che favorisce pochi privilegiati, perpetuando un ciclo di povertà per miliardi di persone.

Numeri allarmanti

Nel 2024, la ricchezza dei miliardari è cresciuta di 2.000 miliardi di dollari, ovvero 5,7 miliardi al giorno, un ritmo tre volte superiore rispetto all’anno precedente. L’élite composta da 3.000 miliardari ha visto le proprie fortune decollare, consolidando un sistema economico profondamente squilibrato. Elon Musk, il più ricco al mondo, ha incrementato il suo patrimonio del 31% raggiungendo 330 miliardi di dollari, mentre Mark Zuckerberg ha registrato una crescita del 69%, portandosi a 198 miliardi.

Questa concentrazione di ricchezza coesiste con una povertà globale stagnante: circa 3,5 miliardi di persone vivono con meno di 6,85 dollari al giorno, un livello che rende quasi impossibile condurre una vita dignitosa. Secondo la Banca Mondiale, ci vorrà più di un secolo per sollevare l’intera popolazione del pianeta al di sopra di questa soglia, a meno di drastici cambiamenti.

La favola del merito

L’idea che i miliardari siano tali grazie al merito è un mito sempre più insostenibile. Oltre il 36% della ricchezza miliardaria è ereditata, e questo fenomeno è destinato a crescere nei prossimi decenni. Si prevede un trasferimento generazionale di 5.200 miliardi di dollari in ricchezza ereditata, creando un’aristocrazia globale che perpetua i vantaggi senza meritocrazia.

Il rapporto evidenzia che molte delle fortune miliardarie derivano da poteri monopolistici. Amazon, ad esempio, controlla oltre il 70% del mercato degli acquisti online in Germania, Francia, Regno Unito e Spagna, una posizione dominante che soffoca la concorrenza e riduce le opportunità per le piccole imprese. Aliko Dangote in Nigeria, detentore di un quasi monopolio sul cemento, è un altro esempio di come le rendite monopolistiche siano spesso la base della ricchezza.

Un sistema fiscale e commerciale sbilanciato

L’attuale sistema economico globale non solo favorisce i miliardari, ma perpetua disuguaglianze storiche radicate nel colonialismo. I Paesi a basso reddito sono costretti a fare affidamento su sistemi fiscali regressivi e commercio iniquo. Secondo Oxfam, i Paesi ricchi drenano annualmente circa 1.000 miliardi di dollari dai Paesi poveri attraverso scambi commerciali impari e pratiche fiscali abusive.

Inoltre, il debito è un altro strumento di oppressione economica. Paesi come Haiti e Indonesia continuano a pagare debiti coloniali ereditati, che hanno drenato risorse vitali per lo sviluppo. Tra il 1970 e il 2023, i Paesi in via di sviluppo hanno pagato 3.300 miliardi di dollari in interessi ai creditori occidentali.

Giuseppe Gagliano