La Direzione generale delle imposte, presso il dicastero delle finanze, ha annunciato in un proprio comunicato che, nel corso del 2024, sono stati liquidati alle imprese 220 milioni di euro equivalenti: in totale sono stati rimborsati 1601 soggetti economici, e il 75 per cento delle richieste approvate è stato effettuato sulla base delle auto dichiarazioni, senza necessità di operare alcun controllo di ordine burocratico
Nello stesso tempo, il decorso della procedura media di elaborazione delle richieste di rimborso, in materia di imposta indiretta sul valore aggiunto, evidenzia ritmi che ne denotano il continuo miglioramento: dai 160 giorni del 2019, che determinavano un accumulo di adempimenti scaduti, oggi il tempo medio è sceso a 31 giorni, la metà esatta del massimale prescritto dalla legge che prevede un termine perentorio di 60 giorni ad adempiere alla liquidazione da parte della pubblica amministrazione trinitaria. Quando si dice, giustamente, che il migliore incentivo a investire è il fisco amico, prima ancora che gli aiuti a fondo perduto pure importanti.
“Grazie alla piattaforma digitale, i rimborsi IVA, nel corso del 2024, sono stati effettuati in media entro 31 giorni, riducendo i tempi di attesa e agevolando i contribuenti”, ha annunciato il competente dipartimento presso il dicastero guidato dal Ministro del governo Rama onorevole Petrit Malaj.
Dal 2022 l’Amministrazione finanziaria dispone di un sistema di presentazione telematica delle domande di rimborso IVA, e in tutti i casi in cui le imprese non siano sottoposte a controlli approfonditi per ragioni speciali e diverse, beneficiano della restituzione dell’imposta indiretta nei tempi previsti.
Le entrate di bilancio per il 2025 sono stimate a 7,54 miliardi di euro equivalenti, pari al 28,8 per cento del prodotto interno lordo; al confronto con il piano rivisto per il 2024, si quantifica che gli introiti complessivi per il corrente anno saranno pari a circa 406 milioni di euro equivale, senza nessun ricorso a politiche di austerità ma puntando unicamente sull’allattamento della base imponibile indotto dal beneficio della crescita macro economica produttiva.
In modo parallelo, le entrate determinate dall’imposta sul valore aggiunto, che comprendono l’IVA sulle importazioni e sui prezzi nazionali, ammonteranno a circa 2,36 miliardi di euro equivalenti, ovvero 222 milioni in più a valere sul 2024. La fonte dell’aumento di queste entrate aggiuntive è l’aumento degli indicatori al consumo numerato in 103 milioni di euro, grazie ai crescenti ricavi del turismo, alla buona amministrazione fiscale nel quadro dell’attuazione della Strategia pluriennale del Dicastero con le misure stabilite per il 2025.
Per quanto riguarda l’aumento della conformità, il Ministero delle Finanze ha dichiarato che l’attenzione sarà rivolta principalmente all’IVA in settori quali l’edilizia, la ricettività extra alberghiera, le transazioni nel commercio elettronico.



