Decreto Bollette, Meloni chiede più risorse: il Cdm slitta a venerdì

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slitta a venerdì 28 febbraio alle 10 il Cdm chiamato a varare il provvedimento pensato per aiutare le fasce di reddito più deboli ad attutire il peso delle oscillazioni del mercato. Nella stessa seduta del Cdm, anche il Ddl sul nucleare atteso da alcune settimane.

A prendere la decisione del rinvio è stata, secondo quanto si apprende, la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni, non pienamente convinta dalla bozza di provvedimento che le è stata presentata. Meloni, secondo quanto riferiscono fonti di governo, non ha ritenuto ancora sufficienti le risorse reperite (al momento 1,5-2 miliardi di euro sui 3 ritenuti necessari) per mettere in campo misure con una efficacia rilevante. Per questo ha chiesto ai tecnici e ai Ministeri interessati un ulteriore approfondimento.

Oggi ci sarebbe stata una riunione dei tecnici dell’esecutivo sul provvedimento e al momento resterebbe il nodo della copertura finanziaria. Sulla carta le misure allo studio dovrebbero costare più di tre miliardi, mancherebbe all’appello – spiega una fonte – ancora poco meno di un miliardo, ma l’obiettivo dell’esecutivo sarebbe quello di licenziare delle norme più corpose in maniera che l’impatto nei confronti delle famiglie e delle imprese possa essere maggiormente significativo.