TRIENNALE MILANO – Apre domani la mostra “Le ferite di Milano. Come l’arte può ricucire la storia”

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Da domani 28 febbraio al 30 marzo 2025, Triennale Milano presenta la mostra Le ferite di Milano. Come l’arte può ricucire la storia, a cura di Spazio Taverna, studio fondato da Ludovico Pratesi e Marco Bassan
Vengono esposti i lavori di dieci artisti italiani – Camilla AlbertiFrancesco Arena, Stefano ArientiRuth BerahaValentina FurianMarcello Maloberti (in collaborazione con Fortunato Zinni, superstite della strage di Piazza Fontana), Liliana MoroDiego PerronePaola PiviLuca Vitone – invitati a produrre un disegno su carta che possa rappresentare una progressiva integrazione collettiva del trauma provocato da una “ferita” legata alla storia della città di Milano.
 
Nel tempo, il volto di Milano è stato infatti profondamente segnato da una serie di cicatrici che ne hanno trasformato l’identità attraverso il dolore e la resilienza: dall’esecuzione di Amatore Sciesa durante le repressioni austriache (2 agosto 1851) ai Moti di Milano del 1898 (6 maggio 1898), passando per la sanguinosa strage del Teatro Diana (23 marzo 1921) e l’attentato di Piazza Giulio Cesare (12 aprile 1928), la narrazione attraversa il tempo, dalla strage di Piazza Fontana (12 dicembre 1969) e l’omicidio del commissario Luigi Calabresi (17 maggio 1972) alla morte di Walter Tobagi (28 maggio 1980), fino agli scandali di Tangentopoli (17 febbraio 1992), alla bomba di Via Palestro (27 luglio 1993) e al tragico incidente aereo di Linate (8 ottobre 2001).
Le ferite di Milano è l’episodio milanese di un progetto nato a Roma a febbraio 2023 dal titolo Le ferite di Roma, che ha visto coinvolti gli artisti Enzo Cucchi, Elisabetta Benassi, Luigi Ontani, Marco Tirelli, Silvia Giambrone, Pietro Ruffo, Rä di Martino, Lulù Nuti, Gabriele Silli, Giulio Bensasson.

Con la mostra Le ferite di Milano. Come l’arte può ricucire la storia Triennale porta avanti il lavoro di promozione e valorizzazione della scena artistica italiana.