Ho fatto sapere a Bruxelles che il decreto ce lo scriviamo noi. E ci sarà il criterio dell’equa remunerazione». Agli Stati generali degli stabilimenti balneari, il convegno organizzato oggi a Roma da Sib Confcommercio, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini anticipa i punti principali del decreto indennizzi, che il governo è tenuto a emanare entro il 31 marzo, come prevede il Dl Infrazioni del 2024
. «Purtroppo c’è qualcuno a Bruxelles che ritiene che il subentrante dovrebbe lasciare una mancia a chi lascia. Un roba del genere non la firmo», assicura il ministro. E dunque, nella bozza del decreto che il ministro discuterà con le organizzazioni dei balneari a partire dalla prossima settimana (appuntamento l’11 marzo) viene superato il criterio dell’indennizzo dei soli investimenti non ammortizzati degli ultimi cinque anni perché, afferma Salvini, «se hai lavorato bene, quello che hai lasciato ha un valore che deve essere indennizzato». Un criterio che però difficilmente passerà a Bruxelles: a sollevare molti dubbi anche “Mondo balneare”, la rivista online di riferimento del settore.
«Abbiamo tre settimane di tempo per presentare una bozza su cui lavorare insieme. – aggiunge il ministro – Anche se tu sei rientrato fiscalmente perché sei stato bravo, comunque quello che hai fatto ha un valore, che comprende l’avviamento e il brand, il marchio: non è possibile che chi lascia al massimo possa portarsi via gli ombrelloni e i lettini».
Quanto ai criteri di calcolo, Salvini spiega che «partendo dal valore nominale degli investimenti degli ultimi 5 anni si applicherà il tasso di rendimento dei buoni decennali». La stima verrà affidata «a un professionista o a un collegio di professionisti: ovviamente il concessionario in carico ha il diritto e il dovere di certificare quello che ha investito». L’indennizzo, «inclusa l’equa remunerazione, dovrebbe essere corrisposto in misura non inferiore al 20% all’atto dell’assegnazione, e per il resto nei sei mesi, e verrà garantito dal subentrante da una apposita cauzione». «Una rideterminazione dei canoni dovrebbe far parte del pacchetto futuro», conclude il ministro.
Rosaria Amato


