Simpatica come una setticemia quasi incurabile. Tecnocrate dall’anima repellente alla pace, dilaga come una piaga da debellare tempestivamente, pena il crollo disastroso dello stato sociale europeo già ridotto al lumicino.
Eletta per congiunture disgraziatissime, oggi si abbatte sul futuro come una risorta pestilenza ideologica. Una fenice di sfavillanti disvalori da abbattere imperativamente e definitivamente. Nessuna resurrezione stavolta, si cancelli l’idea malata che il totalitarismo sia la soluzione a qualcosa.
U.V.D.L. Neofascista patologica e rampante, esempio accademico di inettitudine mascherata con autoritarismo orripilante, donna coi paraocchi contrariamente all’intelligenza costruttiva e creativa quasi trasversale nel genere femminile, questiona spinta da pregiudizio geopolitico ottuso, è così risulta diabolicamente disposta a sacrificare le aspirazioni pacifiste di milioni.
Il suo piano di riarmo da 800 miliardi suona in epoca di crisi sociale conclamata come il grottesco ritorno ai principi del ventennio nazifascista ove risuonava nell’”aire” l’idea che pace e sottomissione fossero sorelle.
E il peggio è che questa pericolosa tiranna è sostenuta da lobbisti assatanati. Oggi più voraci che mai hanno imboccato l’autostrada aperta dall’imperdonabile Mario Draghi. Pianificatore di sofferenze calate dall’alto, il non plus ultra dell’aforisma stupido insulta anch’egli il raziocinio illuminato che ha portò all’idea di Unione europea votata alla cooperazione, al dialogo e alla risoluzione pacifica dei conflitti.


