I robotaxi di Uber e Waymo: alleanza strategica che supera le difficoltà di Tesla

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I robotaxi di Uber sono finalmente realtà ad Austin, Texas. Da martedì 4 marzo, per gli utenti di Uber possono viaggiare a bordo di veicoli dotati del sistema a guida autonoma di Waymo. I robotaxi di Uber coprono un’area di 37 miglia quadrate. La collaborazione tra Uber e Waymo segna un punto di svolta nel settore del trasporto urbano.

I veicoli utilizzati sono Jaguar I-PACE elettrici, capaci di ospitare fino a quattro passeggeri. Gli utenti possono accedere al sistema di robotaxi di Uber tramite le opzioni UberX, Uber Green, Uber Comfort o Uber Comfort Electric, senza costi aggiuntivi rispetto alle corse tradizionali.

Il settore della guida autonoma è in grande fermento, di recente abbiamo parlato del progetto ambizioso di Elon Musk che vede i robotaxi e il ride-hailing come pilastri fondamentali della mobilità del futuro. Tesla prevede di implementare il “FSD non supervisionato” già dal prossimo anno in Texas e California, anche se deve superare qualche problema di sicurezza e la collaborazione tra Waymo e Uber potrebbe assestare un duro colpo ai suoi progetti.

Uber e Waymo: da concorrenti a collaboratori strategici

Curiosamente, Uber e Alphabet, di cui Waymo fa parte hanno un passato di rivalità. Le due aziende erano precedentemente coinvolte in una battaglia legale sulla tecnologia di guida autonoma. Nel 2017, infatti, Waymo aveva fatto causa a Uber per aver trafugato informazioni sui sensori LiDAR attraverso l’acquisizione di Otto, startup dell’ex dipendente di Waymo di Anthony Levandowski.

A distanza di 8 anni l’alleanza, oltre a seppellire l’ascia di guerra, rappresenta un cambiamento radicale nelle loro relazioni.

“Siamo veri credenti nella tecnologia, e personalmente, credo che l’arrivo dei robotaxi sia una cosa positiva per il mondo”, ha dichiarato Andrew Macdonald, vice