Onorevole Presidente,
le scrivo con rispetto e con l’intento di esprimere alcune riflessioni sulla recente evoluzione della politica europea e internazionale, in particolare alla luce del nuovo scenario che si sta delineando con l’insediamento del Presidente Trump negli Stati Uniti.
Apprezzo la determinazione con cui ha rappresentato l’Italia sulla scena internazionale, così come il riconoscimento che ha ricevuto dallo stesso Trump, che l’ha indicata come un leader europeo di riferimento.
Tuttavia, non posso nascondere il mio rammarico per alcune scelte recenti, in particolare riguardo alla posizione italiana sulla guerra in Ucraina e sul futuro dell’Europa.
La precedente amministrazione americana è stata il principale sostenitore di Zelensky, mentre oggi Trump sembra orientato a una soluzione che bypassa l’Unione Europea e si basa su un’intesa diretta con Mosca.
Questo scenario pone l’Europa di fronte a una sfida cruciale: rafforzare la propria capacità di difesa per non trovarsi vulnerabile di fronte a un possibile disimpegno americano.
Comprendo le difficoltà di equilibrio politico all’interno della maggioranza, specie in presenza di posizioni differenti tra gli alleati, ma l’Italia non può permettersi ambiguità sul futuro della sicurezza europea.
Il Manifesto di Ventotene, che lei ha recentemente messo in discussione, rappresenta il fondamento dell’idea di un’Europa forte e autonoma, capace di garantire la propria sicurezza senza dover dipendere da attori esterni. Il rischio di una resa dell’Ucraina a vantaggio della Russia è una prospettiva che molti, anche a destra, non condividono, perché la pace non può essere imposta sacrificando la sovranità di uno Stato.
L’Europa sta cambiando, e con essa gli equilibri di potere al suo interno. La Germania potrebbe tornare a essere il fulcro della politica europea, mentre l’Italia rischia di essere marginalizzata se non manterrà una linea chiara e coerente.
Le rivolgo questa riflessione con spirito costruttivo e con la speranza che l’Italia possa giocare un ruolo attivo nella difesa dei principi europei, senza rinunciare alla sua sovranità ma neanche alla responsabilità che deriva dall’essere parte integrante di un’Unione che deve rafforzarsi, non indebolirsi.
Con rispetto istituzionale,
Cav. Giuseppe Prete



