Il primo incontro per chiunque entri nel Parlamento europeo, proprio all’ingresso, é con l’immagine di Altiero Spinelli.
Il Manifesto di Ventotene per un’Europa libera e unita, scritto da Spinelli ed Ernesto Rossi, col contributo di Eugenio Colorni, è la carta fondante di un’Unione europea sognata da chi era stato messo al confino dal regime fascista.
L’opera risale al 1941, quando il nazi-fascismo infuocava l’Europa, ed è stata fondamentale per la nascita di istituzioni che hanno al loro centro il rifiuto di ogni autoritarismo e il rispetto dello stato di diritto.
Da quando è diventata la cheerleader di Trump, la nostra premier sedicente sovranista ha alzato il tiro sulle istituzioni di Bruxelles, dove ormai è considerata una nemica, inaffidabile e pure imbrogliona, visto che tra una moina e l’altra con von der Leyen si è fatta dare una vicepresidenza della Commissione per il suo Raffaele Fitto.
Il solito doppio gioco, e seppure in Italia non ne parla nessuno, qui a Bruxelles tutti dicono: “che schifo”.



