Manifesto di Ventotene, Metsola lo difende: “Un pezzo di storia Ue”

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Il Manifesto di Ventotene “è un pezzo di storia, vi sono le prime tracce dell’idea di un’Europa federale”. Lo ha detto la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, a margine della sua conferenza stampa a Bruxelles.

“L’Europa è stata costruita sulle spalle di molti giganti, compresi italiani. Ieri ho discusso con Meloni solo di questioni di oggi, non voglio certo mettere in discussione il suo impegno europeo, quello che posso dire è che se vediamo al modo in cui l’Europa si è sviluppata l’Italia è sempre stata al centro”, ha aggiunto la presidente intervenendo dopo la polemica scoppiata in Italia a seguito delle parole usate da Giorgia Meloni a Montecitorio.
Metsola: “Sul piano di riarmo Ue siamo pronti ad agire con l’articolo 122”

Uno dei punti più discussi del messaggio del Manifesto di Ventotene del 1941 riguarda la costituzione – auspicata o meno dagli autori Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi – di eventuali forze militari comunitarie. In merito ai 150 miliardi di euro proposti ai sensi del cosiddetto articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), menzionati nel piano di riarmo Ue, Bruxelles è “pronta ad agire” secondo Metsola.

“Non potete più nascondervi dietro la scusa che il Parlamento Ue impiega molto tempo per prendere decisioni. Questo punto è stato sollevato e posso dirvi che è un punto condiviso all’unanimità, piuttosto raro, da tutti i gruppi politici in Parlamento. Mai prima d’ora le decisioni vengono prese così rapidamente”.