A KUKES L’ENERGIA SOLARE PRENDE IL VOLO

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Il Consiglio dei ministri ha approvato, nella riunione plenaria di ieri, il decreto che autorizza la costruzione di un impianto di autoproduzione di energia fotovoltaica nell’area dell’aeroporto di Kukes, a cura della società “Global Technical Mechanics”: il soggetto aziendale abilitato dovrà cedere una quota di elettricità, così generata, alla società statale di distribuzione energetica, ovvero il suo controvalore minerario con cui il Governo potrà procedere alla continuazione delle politiche sociali e di agevolazione tariffaria

La capacità installata della futura centrale elettrica, oggetto di autorizzazione, sarà pari a 12 megawatt.

Questa centrale non è soggetta a concessione e, di conseguenza, non beneficia di misure di sostegno a carico del bilancio pubblico statale. I tempi per la costruzione, l’ottenimento del permesso e la messa in funzione dell’impianto fotovoltaico saranno di 36 mesi massimi dall’entrata in vigore del decreto assunto ieri.

Il Ministero delle Infrastrutture e dell’Energia e l’Agenzia nazionale per le risorse naturali hanno titolo a esercitare una supervisione generale con scadenze intermedie di 3 mesi durante le fasi di attuazione, messa in servizio e funzionamento, con l’obiettivo di verificare che l’avanzamento dei lavori, la loro qualità e il funzionamento siano conformi al programma generale e alla documentazione del progetto.

La società “Global Technical Mechanics” è tenuta a presentare periodicamente, e sempre su base trimestrale, flussi informativi esaustivi al Ministero delle Infrastrutture e dell’Energia, e all’Agenzia nazionale per le risorse naturali, nel merito dello stato di avanzamento dei lavori di realizzo della centrale fotovoltaica.

Il decreto del Governo Rama/Balluku definisce infine i vincoli necessari a garantire la rispondenza dell’investimento al pubblico interesse sociale: la società incaricata fornirà infatti gratuitamente, sotto forma di royalty, al Ministero responsabile dell’energia la quantità di elettricità, nella misura del 2 per cento della quantità annuale di energia elettrica prodotta o della sua conversione in valore monetario. In quest’ultimo caso, l’importo dovrà essere versato interamente nel bilancio dello Stato. Ove opportuno, una parte della produzione della fonte energetica dovrà essere ceduta al fornitore pubblico, secondo la normativa vigente.

(Nella foto di apertura, la Vicepremier e Ministro dell’energia onorevole Belinda Balluku)