Fratelli d’Italia e Lega hanno riscritto una riga della legge 730 del 1983. Una sola riga. Ma basta quella per scaricare sui pazienti nelle Rsa e sulle famiglie una parte enorme dei costi dell’assistenza.
Nel nuovo testo si specifica che il Fondo Sanitario Nazionale copre solo le spese “esclusivamente sanitarie”, anche se collegate all’assistenza socio-sanitaria. Tradotto: se una prestazione ha una parte sociale, come spesso accade nei casi più gravi, quella parte non è più a carico dello Stato.
E non parliamo di casi marginali. Parliamo di malati gravissimi, con patologie talmente complesse che sanitario e socio-sanitario sono la stessa cosa: pensate, per esempio, all’igiene delle persone bloccate a letto con le piaghe.
Con la misura di Lega e Fdi, solo una parte della spesa, cioè quella esclusivamente sanitaria, sarà garantita dallo Stato. Il resto, migliaia e migliaia di euro, finirà sulle spalle dei pazienti e delle famiglie. No, non è un errore tecnico. È una scelta politica. E mentre lasciano le famiglie da sole a pagare, non definiscono nemmeno cosa sia “esclusivamente sanitario”.
Così, un domani, potranno dirti che il pasto in ospedale non è sanitario. Che il cambio del pannolone non è sanitario. E così via, all’infinito. Questa non è solo una norma. È il loro manifesto politico, quello in cui il diritto alla cura non è universale, ma dipende dal tuo portafogli. Si riempiono la bocca delle parole “vita” e “famiglie”, ma le calpestano ogni giorno.


