LA MEDAGLIA PRESIDENZIALE DI ISRAELE A EDI RAMA

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Il Premier del Paese delle Aquile: “Un autentico onore, la ricevo dall’amico Presidente Isaac Herzog a nome dell’intero Popolo Albanese per l’esempio che esso ha dato al mondo intero non consegnando un solo Ebreo ai nazisti, nonché per il fatto significativo che in Albania non c’è posto per alcuna forma di odio religioso o etnico, compreso l’antisemitismo”

Edi Rama e Isaac Herzog con le rispettive First ladies 

Nel corso della cerimonia speciale, organizzata presso la residenza presidenziale di Gerusalemme, dove era invitato insieme alla moglie e First lady Linda Rama e alla delegazione albanese che lo accompagnava in tale visita svolta nei giorni scorsi, l’onorevole Rama ha dichiarato che “questo straordinario riconoscimento non può essere riservato solo a me, ma lo ricevo a nome dell’Albania, a nome del mio Popolo e, soprattutto, a nome di tutti gli Albanesi musulmani e cristiani, che hanno messo a rischio se stessi e le proprie vite durante le ore più buie della storia moderna e hanno trasformato il mio Paese nell’unico in Europa ad aver concluso la Seconda guerra mondiale con più Ebrei rispetto all’inizio. A differenza di altri Paesi, l’Albania è diventata un rifugio sicuro per il Popolo ebraico. Non posso fare a meno di ricordare qui uno dei tanti episodi di quella gloriosa pagina storica, cioè quando tutti i leader religiosi furono chiamati dai nazisti che pretendevano di farsi consegnare l’oro albanese e la lista degli Ebrei e loro dissero subito: “Potete prendere l’oro, ma gli ebrei noi li proteggeremo”. Cosicché nessuno del nostro Popolo collaborò con i gerarchi di Hitler”.

Rama ha ricordato che “vi sono due ebrei nella lista delle persone internate in Germania, ma non sono ebrei in realtà. Si tratta di due albanesi che nascosero altrettanti ebrei, e quando i nazisti bussarono alla porta l’anziano padrone di casa disse loro di aspettare alla porta, e alla fine consegnò i propri due figli, che non fecero più ritorno e non dissero mai che non erano gli Ebrei che avevano trovato riparo in quella casa. La nostra storia della seconda guerra mondiale è piena di episodi del genere, e allo stesso tempo è una testimonianza che tengo molto cara al mio cuore per l’intera generazione futura che ha a che fare con la protezione dell’altro, indipendentemente dalle convinzioni religiose. E sì, l’Albania è un Paese a maggioranza musulmana, ma questo è stato uno dei motivi per cui i nazisti non sono riusciti a raggiungere gli Ebrei, perché i musulmani erano il loro scudo più forte”.

In continuità con ciò – ha proseguito Rama – “facciamo tutto il possibile per far sentire la nostra voce contro l’antisemitismo, con una legislazione ad hoc che ha promosso l’insegnamento dell’Olocausto, integrandolo nel nostro curriculum scolastico, perché crediamo incrollabilmente che si tratti della nostra umanità. D’altra parte, mentre parliamo, stiamo costruendo due centri ebraici; un museo ebraico a Valona, dove gli ebrei si erano stabiliti, e un centro culturale ebraico a Tirana, dove ancora una volta viene integrata la storia della salvezza di questo meraviglioso Popolo. Vogliamo dare spazio al presente e al futuro, avere il più possibile relazioni con Israele e con il Popolo ebraico, a partire dal livello dei turisti le cui prime comitive ho avuto l’onore di ricevere a cena”.