La sospensione dell’ordinanza sindacale, coi poteri da commissario, sulle nuove tariffe ZTL, più che triplicate per i bus turistici era più che prevedibile
A due mesi dall’entrata in vigore, parliamo di ottobre, introdurre regole così impattanti, con un’ordinanza commissariale, senza un adeguato confronto preventivo con le categorie coinvolte ha reso l’intervento vulnerabile, come dimostrato dai ricorsi al TAR. Non serviva essere esperti giuridici per comprenderlo.
Il TAR è stato chiaro: misure di tale portata, con effetti anche sulle entrate comunali, devono passare per l’Assemblea Capitolina. L’ordinanza non era lo strumento giusto.
Lo avevo detto in diverse sedi, a più riprese, anche nelle commissioni capitoline, memore del lavoro che portai avanti sul regolamento bus turistici approvato nel 2018 ed entrato in vigore nel 2019, che ha introdotto per la prima volta il divieto di accesso dei bus in ztl centro storico, in cui fu fatto un attento lavoro, che ha poi tenuto a tutti i ricorsi presentati e che ha dato il necessario tempo a tutti gli operatori di adeguarsi alla nuova disciplina.
