La pace in Ucraina

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Il campo di battaglia dice che l’Ucraina è spacciata, che la Russia sia in procinto di raggiungere i suoi obiettivi strategici e solo a quel punto si placherà. Trump doveva fermare la guerra in un giorno ma era una panzana pure quella. Stanno trattando dietro le quinte ma le proposte occidentali si sono rivelate irricevibili da Mosca. Putin vuole l’Ucraina neutrale e tenersi i territori che si è faticosamente conquistato

. Margini per una trattativa c’erano tre anni fa, ma l’Occidente li ha boicottati convinto di poter vincere per procura. Gli è andata male, ha perso e quindi non si capisce perché oggi Putin dovrebbe fare passi indietro. Le condizioni le detta chi vince, non chi perde. Il problema è che gli occidentali sono troppo arroganti per ammettere l’ennesima disfatta da divano. Vogliono salvare la faccia non rendendosi conto di averla già persa. Mentre la sconquassata banda Trump si aggira dietro le quinte, Francia ed Inghilterra spingono per pasticci che rischiano solo di innescare altre pericolose escalation. È ridicolo pensare che Mosca accetti loro soldati in Ucraina, vorrebbe dire non avere ancora capito le vere ragioni della guerra. E cioè l’invadenza occidentale. Il fatto che Mosca considera come una minaccia esistenziale soldati Nato al suo confine. È proprio vero che la guerra nasce dal non ascolto reciproco e dalla malafede. Questa guerra era facilmente evitabile e poteva essere contenuta trattando, ma Zelensky e gli europei hanno cocciutamente rifiutato ogni accordo buttano testardamente benzina sul fuoco.

E dato che l’obiettivo di Putin era – ed è – la neutralità dell’Ucraina, non si capisce perché oggi dovrebbe permettere ai suoi acerrimi nemici di presidiarla dopo che lui ha prevalso sul campo di battaglia. Davvero assurdo. Solo un contingente ONU ed un nuovo governo a Kiev potrebbero portare ad una pace duratura in attesa che i galli lascino il pollaio e si possa tornare alla ragionevolezza. Alla normalità chiamata pace. La banda Trump pare si sia crepata tra falchi e colombe ma non abbia perso l’ottimismo. In caso di accordo americano con Mosca, gli europei si accoderanno felici di avere Trump come capo espiatorio con cui salvare facce e carriere. Anche perché gli arsenali del vecchio continente sono vuoti a furia di rimpinzare Zelensky e l’opinione pubblica continentale si ostina a preferire ospedali decenti a carrarmati su cui finiranno figli e nipoti. L’Europa sarà poi “ready” solo nel 2030 per la terza guerra mondiale ed i nemici sono pregati di attendere con fair play

. Già, il virus guerrafondaio che imperversa in Europa è davvero spaventoso. Non temono un conflitto atomico mondiale ed anzi, lo stanno preparando. I pretesti abbondano, il riamo è iniziato ed hanno cominciando a spargere paura ed a educare militarmente le nuove generazioni perché spetterà a loro farsi ammazzare al fronte mentre lorsignori si godranno lo spettacolo dal divano. Nel frattempo in Ucraina continuano a cadere bombe e vite. La pace in un giorno era l’ennesima panzana ma Trump garantisce di avere altri assi nella manica anche se l’impressione è che Putin abbia in mano l’intero mazzo. Le condizioni le detta chi vince, non chi perde. L’epilogo più sensato era che Zelensky prendesse atto della sconfitta e trattasse la resa per il bene del suo paese. Del resto la sua strategia di coinvolgere l’Occidente in un conflitto mondiale non ha dato frutti e l’Ucraina è in macerie. Va comunque dato atto a Zelensky che in affetti l’unica possibilità che aveva l’Ucraina di vincere era – ed è – l’entrata in guerra diretta della Nato. La terza guerra mondiale. Zelensky ci ha provato in tutti i modi a scatenarla, ha girato come una trottola per l’Occidente sabotando ogni tentativo di pace e ancora ci spera. Tutto inutile almeno per ora

. Gli Europei non si sono mossi dal divano e con l’arrivo di Trump gli americani han fatto dietrofront. Pare sia la Cina l’unica minaccia che potrebbe far scatenare un pandemonio atomico. La pace in Ucraina alla fine conviene invece un po’ a tutti e quando i galli lasceranno il pollaio si potrà tornare alla ragionevolezza.

Tommaso Merlo