“Nelle ultime settimane, l’introduzione da parte della amministrazione statunitense di nuove misure protezionistiche di politica commerciale, applicate e poi ridotte per un periodo di circa tre mesi, ha aumentato notevolmente l’incertezza riguardo l’evoluzione del quadro macroeconomico, già provato dalle tensioni geo-politiche, e aggravato i rischi di una forte flessione degli scambi internazionali; l’aumento dei costi commerciali potrebbe inoltre ripercuotersi sui prezzi dei beni finali – tramite le catene di fornitura internazionali – esercitando nuove pressioni al rialzo sull’inflazione in molti paesi e ritardando il processo di normalizzazione della politica monetaria”, ha spiegato.
Effetto dazi: -0,2% pil nel 2025 e -0,3% in 2026
Incertezza, dazi al 20%, apprezzamento dell’euro e calo della domanda globale impatterebbero sul pil per 0,2 punti percentuali in meno nel 2025 e 0,3 punti percentuali in meno nel 2026, quanto emerge intanto da una simulazione degli scenari macro economici indicata dall’Istat in un focus del testo dell’audizione sul Dfp.



