SpaceX di Elon Musk e due partner sono emersi come i favoriti per aggiudicarsi una parte cruciale dello scudo di difesa missilistica “Golden Dome” voluto dal presidente statunitense Donald Trump, secondo quanto riferito all’agenzia britannica Reuters da sei persone che hanno familiarità con la questione.
L’azienda aerospaziale di Musk, hanno riferito le fonti, sta collaborando con il produttore di software Palantir e il costruttore di droni Anduril per realizzare parti chiave del Golden Dome, che ha attirato un notevole interesse da parte della fiorente base di startup del settore tecnologico della difesa. Tutte e tre le aziende sono state fondate da imprenditori che sono stati grandi sostenitori politici di Trump.
Nonostante i segnali positivi del Pentagono nei confronti del gruppo SpaceX, alcune fonti hanno sottolineato che il processo decisionale per la Golden Dome di Trump è nelle sue fasi iniziali. Il suo impianto definitivo e chi verrà scelto per lavorarci potrebbe cambiare radicalmente nei prossimi mesi.
Nelle scorse settimane le tre aziende hanno incontrato alti funzionari dell’amministrazione Trump e del Pentagono per presentare il loro piano, che prevede la costruzione e il lancio di un numero tra 400 e mille satelliti che girano intorno al globo per rilevare i missili e seguirne i movimenti, spiegano le fonti. Una flotta separata di 200 satelliti d’attacco armati di missili o laser abbatterebbe i missili nemici. Il gruppo SpaceX non dovrebbe essere coinvolto nell’armamento dei satelliti.
Nel suo ordine esecutivo del 27 gennaio, Trump aveva citato un attacco missilistico come “la minaccia più catastrofica che gli Stati Uniti devono affrontare”. Una delle fonti ha descritto i colloqui tra la Casa Bianca e le tre aziende come “un allontanamento dalle normali procedure di appalto. C’è un atteggiamento per cui la comunità della sicurezza nazionale e della difesa deve essere sensibile e deferente nei confronti di Elon Musk a causa del suo ruolo nel governo”.
Secondo un funzionario statunitense, il Pentagono ha ricevuto l’interesse di oltre 180 aziende desiderose di contribuire allo sviluppo e alla costruzione della Cupola d’Oro, tra cui startup del settore della difesa come Epirus, Ursa Major e Armada. I membri del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca sono stati informati da alcune aziende sulle loro capacità, hanno dichiarato quattro fonti.
SpaceX e Musk hanno rifiutato di comunicare se Musk sia coinvolto in discussioni o trattative che coinvolgono contratti federali con le sue aziende. Il Pentagono non ha risposto alle domande dettagliate di Reuters, limitandosi a dire che fornirà “opzioni al presidente per la sua decisione in linea con l’ordine esecutivo e in linea con le indicazioni e le tempistiche della Casa Bianca”. Anche la Casa Bianca, SpaceX, Palantir e Anduril non hanno risposto alle domande.



