La vice titolare del dicastero dell’Economia, Cultura e Innovazione, onorevole Olta Manjani, assieme al Premier Edi Rama ha svolto un incontro con i pensionati della contea di Argirocastro, nell’Albania del Sud, occasione nella quale è stato evidenziato che nell’ultimo decennio, ossia dal 2014 al 2024, oltre 200.000 nuovi contribuenti, fra lavoratori autonomi e dipendenti, sono stati aggiunti al sistema previdenziale del Paese grazie alla riforma delle pensioni e agli incentivi nel frattempo introdotti per sostenere l’occupazione e l’iniziativa imprenditoriale

Le decisioni assunte in materia di salario minimo legale, che dal prossimo primo gennaio sarà elevato a 500 euro mensili lordi, rispetto agli attuali 400, hanno permesso una crescita della base imponibile contributiva senza misure di austerità sul piano della fissazione dell’età pensionabile, incentivando i consumi interni, il trattenimento della manodopera e quindi la nascita di nuove micro e piccole aziende e attività economiche
“Abbiamo concordato di tenere l’incontro qui con i pensionati di Argirocastro per fornire una panoramica della nostra situazione attuale e di che cosa vogliamo fare”, ha premesso l’onorevole Rama: “Grazie al continuo ampliamento della base imponibile contributiva, reso possibile dalla crescita economica a livello macro e dalle riforme con cui abbiamo inteso tradurre la stessa sul piano del rafforzamento del mercato del lavoro, siamo nelle condizioni, senza incorrere nelle semplicistiche demagogie dei gufi dell’opposizione, di definire un percorso che porti l’assegno previdenziale al minimo vitale di 200 euro mensili e, a regime, la pensione media a un importo di 400 euro”.
La Viceministra Olta Manjani ha proseguito precisando che “sono stati svolti, a tutt’oggi, circa dieci incontri con diversi gruppi di pensionati provenienti da tutta l’Albania, con datori di lavoro e lavoratori autonomi e dipendenti per affrontare un tema importante come quello delle pensioni. Lo abbiamo fatto nell’ambito della riforma che stiamo intraprendendo per rivedere il sistema previdenziale, in particolare per quanto riguarda il modo in cui viene calcolato l’assegno in modo da ridurre le sperequazioni esistenti e lasciateci in eredità dai vecchi regimi. La fonte delle pensioni è il reddito che versiamo in virtù del nostro lavoro attraverso l’aliquota della previdenza sociale pubblica che, voglio ribadirlo, si conferma tra i livelli impositivi più bassi tra i Paesi della regione balcanica, e questo ci esorta una volta di più a procedere senza indugi sul fronte del contrasto all’evasione contributiva e al lavoro sotto dichiarato”.
“Dal 2014, anno in cui è stata attuata l’ultima riforma, a oggi, oltre 200.000 nuovi contribuenti hanno aderito al sistema previdenziale, e ciò significa che fino al 2013 c’erano molte persone che lavoravano, ricevevano uno stipendio ma non versavano i contributi per effetto di varie concause”, ha affermato Manjani, sottolineando che in questo decennio è stato svolto un lavoro straordinario per aumentare la consapevolezza, il numero di anni di contribuzione, e il loro importo: “Come è stato più volte evidenziato dal Primo Ministro Rama, vogliamo far sì che la maggiore crescita macro economica del prodotto interno lordo vada anzitutto a beneficio dei pensionati e degli ex lavoratori attualmente ancora al di sotto del minimo vitale”.




