UIM: “ECCO CHI AVRÀ DIRITTO ALLE NUOVE PENSIONI BINAZIONALI”

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L’organizzazione patronale di origine Italiana, facente capo a Ital/Uil al servizio sia delle comunità di cittadini del Belpaese nel mondo, sia dei gruppi sociali operanti nei Paesi di localizzazione, ha riepilogato tempistiche di entrata in vigore e modalità di fruizione degli assegni previdenziali determinati grazie al principio di reciprocità e di cumulabilità fra carriere lavorative e contributi pensionistici fra i nostri due Stati

(Fonte: agenzia ATA) L’accordo sulla sicurezza sociale fra Albania e Italia inizierà la propria attuazione a decorrere dal prossimo mese di giugno, un momento doppiamente simbolico in ragione della ricorrenza della Festa della Repubblica. Si prevede che a trarne beneficio saranno oltre 500.000 Albanesi e un numero crescente di cittadini Italiani, a oggi stimato in diverse migliaia di lavoratori autonomi e dipendenti.

La referente patronale Tresjana Elmazi, in rappresentanza di UIM Albania, ha ribadito che l’accordo fra Roma e Tirana, firmato dal due Governi e ratificato dai due Parlamenti, “consente a tutti i cittadini, che hanno vissuto in Italia, nel caso non abbiano maturato un’anzianità sufficiente a raggiungere la soglia di 20 anni in Italia o di 15 anni in Albania per la pensione minima, di cumulare le esperienze lavorative maturate in entrambi i Paesi in base al metodo pro/rata di calcolo delle annualità maturate sia in territorio italiano che nel contesto albanese”. Un esempio? “Se una persona ha conseguito 10 anni di versamenti contributivi in Albania e altri 10 in Italia, questi verranno sommati, ma il cittadino pensionando riceverà proporzionalmente quanto ha versato in ognuno dei due Stati”.

L’intesa si fonda sulla interoperabilità dei dati fra i due Istituti governativi di previdenza pubblica e di sicurezza sociale: “Per la pensione italiana, abbiamo l’accesso diretto all’Inps, in modo da estrarre e verificare i contributi che la persona interessata ha versato in Italia. Per la parte albanese, invece, possiamo accedere al portale telematico interattivo e-Albania, eseguendo così entrambe le procedure, che richiederanno l’inserimento dei dati relativi a codice fiscale, permesso di soggiorno, contratti di lavoro. Il ruolo di un’organizzazione patronale come UIM è quello di accompagnare il decorso delle singole istanze anche sotto il profilo della digitalizzazione delle pratiche, passaggio quest’ultimo oramai fondamentale e necessario”.

Sul piano delle modalità di percezione, la dirigente Elmazi ha precisato che, inizialmente, “verranno erogate due pensioni. Se la persona vive in Albania, o è già in pensione qui, potrà richiedere anche quella italiana che arriverà sul conto corrente personale con un bonifico separato. In questa fase, l’accordo non è ancora entrato in vigore ma, quando lo sarà, l’Inps di Roma creerà uno spazio apposito solo per il capitolo Italo Albanese, potenziando gli strumenti informatici attuali. Ricordiamo che i Patronati non applicano commissioni, né per l’assegno italiano né per quello di diritto albanese, pertanto tutte le procedure che mettiamo in atto dall’inizio alla fine dell’applicazione sono gratuite per l’utente pensionando”.

Gli uffici patronali della UIM sono presenti a Tirana, in strada Themistokli Germenji, dove si trova la sede principale, quindi in altre città di riferimento come Durazzo al centro, Valona a Sud e Lezha a Nord, la cui vocazione costiera e marittima ne fa un naturale punto di riferimento per la comunità binazionale e italiana nella terra delle Aquile.

“I cittadini italiani si recano in Albania perché, come sappiamo, le pensioni qui non sono tassate e necessitano di assistenza istituzionale per condurre a buon fine la procedura di defiscalizzazione. Ital Uil è presente in Italia da circa 70 anni e opera con 1600 uffici a livello globale, con la sigla UIM che sta per Unione Italiani nel mondo”, ha concluso la dirigente patronale. Nei mesi trascorsi, i vertici di Ital Uil hanno svolto incontri apicali con Ambasciata d’Italia, leader politici e vertici governativi e ministeriali a Tirana.