MELONI A TIRANA, ACCOLTA DA RAMA CON UN “INCHINO FRATERNO”

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La presidente del Consiglio dei ministri del Governo italiano è giunta nella capitale Albanese per prendere parte alla plenaria del summit della Comunità politica europea che in piazza Skanderbeg riunisce i capi di Stato e le più alte autorità ministeriali di 40 Nazioni

Si è completata la cerimonia di accoglienza dei Leaders del Continente, preordinata dal Primo ministro Edi Rama, preludio al summit vero e proprio che caratterizzerà la giornata odierna tramite una successione di tavole rotonde e colloqui bilaterali. Nonostante la pioggia, il ricevimento si è svolto con successo di adesioni e partecipazione dei rappresentanti dei mass media grazie all’efficace macchina organizzativa predisposta dalla presidenza del Consiglio dei ministri dell’Albania.

L’inchino fraterno, “da fratello a sorella”, con cui Rama ha accolto Giorgia Meloni, è confermativo dell’ottimo e ottimale rapporto di amicizia esistente fra i due Capi di Governo, socialista il primo e conservatrice la seconda, sulla base delle intese siglate e portate avanti su capitoli fondamentali dall’immigrazione all’energia e destinate a proseguire con accresciuto vigore a seguito della netta riconferma del Governo albanese in carica grazie al voto popolare della scorsa domenica.

Sono giunti a Tirana, fra gli altri, i Presidenti di Turchia e Ucraina, Recep Erdogan e Volodymyr Zelensky, il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, oltre alle già ricordate Ursula von der Leyen e Roberta Metsola a capo di Commissione e Parlamento UE, nonché la responsabile della politica estera di Bruxelles, Kaja Kallas, i i capi di Stato di Kosovo e Serbia, Vjosa Osmani e Aleksandr Vucic, il Premier socialista spagnolo Pedro Sanchez, il Principe Alberto di Monaco e il leader ungherese Viktor Orban.

In una dichiarazione rilasciata ai mass media presenti, l’onorevole Meloni ha ribadito la linea favorevole a un accordo di pace serio e giusto in Ucraina, che offra garanzie a Kiev e che sia premesso da un cessate il fuoco incondizionato, mentre sul fronte immigratorio ha ribadito la bontà dell’operazione realizzata a Gjader (contea di Lezha), in Albania del Nord.